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Parco, via alle modifiche: «Si consumerà meno suolo»

( 17 Gennaio 2024 )

Mercoledì si svolgerà la conferenza degli enti locali e della città metropolitana per elaborare il nuovo statuto del Parco Agricolo Sud Milano alla luce delle modifiche intervenute l'anno scorso da parte di Regione Lombardia, che ha richiamato a sé un maggior peso decisionale.

Diminuzione del consumo di suolo, stimolo per progetti di rigenerazione urbana e sostegno agli agricoltori sono gli obiettivi dichiarati dall'assessore regionale al Territorio Gianluca Comazzi. L'iniziativa però crea qualche preoccupazione nel Comitato No Stadio a San Donato: il Parco aveva espresso orientamento per il no alla realizzazione di un'area parcheggi sul territorio del Parco, il timore è che la nuova governance possa avere una posizione più morbida. Con la modifica normativa dei mesi scorsi, il parco di cintura metropolitana istituito nel 1990 passa a una gestione regionale.

Mercoledì 24 gennaio si terrà la conferenza degli enti locali e della Città metropolitana che porterà a stendere il nuovo statuto. «La diminuzione del consumo di suolo, un nuovo stimolo a progetti di rigenerazione urbana e il sostegno e la tutela degli agricoltori che lavorano all'interno del Parco - indica come obiettivi l'assessore regionale al Territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi -. E sono proprio gli agricoltori il nostro punto di forza, tutti i giorni sul territorio e presenti anche all'interno del consiglio di gestione del parco, un modo per essere ancora più vicini al territorio e alla categoria. È un'ulteriore conferma dell'impegno di Regione nella valorizzazione delle attività locali e dei suoi spazi verdi. Il Parco agricolo Sud Milano è un patrimonio di assoluta importanza che va difeso e valorizzato. Come Regione Lombardia abbiamo molto a cuore il suo futuro sviluppo, è una forza trainante dal punto di vista dell'agricoltura e della sostenibilità ambientale».

Il Parco agricolo Sud Milano si estende per 47mila ettari in territori comunali di 60 comuni (tra cui tutti quelli del Sud Est Milanese), con oltre mille aziende agricole. Nacque nel 1990 su proposta di legge di iniziativa popolare. Per questo il passaggio alla gestione regionale non convince tutti, a partire dal Comitato No Stadio: «Un conto è coordinare e orientare scelte strategiche di ampio respiro, e ce n'è bisogno, un altro accentrare le decisioni - fanno sapere dal Comitato -. Il timore è che il nuovo assetto gestionale del Parco risponda più a una logica di accentramento delle decisioni che di coordinamento e valorizzazione delle istanze dal basso dei territori, filosofia sulla quale il Parco fu creato. Per quanto riguarda lo stadio nello specifico, il tempismo e la decisione regionali preoccupano: il Parco aveva espresso orientamento negativo alla realizzazione di un'area parcheggio su territorio ricadente nel Parco, appunto. Il timore è che ora quella posizione possa essere ammorbidita o modificata del tutto»

Fonte: Il Cittadino di Lodi
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