Parco del Ticino, cinquant'anni di battaglie per l'ambiente

Il Parco del Ticino, primo parco regionale d'Italia, festeggia i suoi cinquant'anni con un ricco programma di celebrazioni, eventi e iniziative che si svilupperanno lungo tutto il corso del 2024. Si comincia in primavera, perché molte saranno le attività sportive.

Ad esempio sono in programma, con date ancora da definire, 3 giorni di viaggio in sella a una bici gravel alla scoperta del Parco, la discesa del Ticino in kayak da Vigevano a Pavia, 2 eventi podistici rivolti alle famiglie tra ambienti urbani e naturali. Ma anche una nuova mostra itinerante per ripercorrere la storia del Parco, momenti dedicati alla street art, 5 giornate alla scoperta delle aziende agricole e degli agriturismi e il francobollo celebrativo realizzato da Poste Italiane in collaborazione con il Parco.

Fortemente voluto da una raccolta di 20 mila firme presentata alla Regione Lombardia dai cittadini, nato ufficialmente il 9 gennaio 1974 per tutelare il fiume e il suo territorio di grande pregio naturalistico, il parco si estende lungo 47 Comuni interamente ricompresi dentro l'area del parco e dal Lago Maggiore prosegue lungo la Valle del Ticino arrivando fino alla confluenza del Po. «Cinquant'anni sono tanti. Questo anniversario rappresenta un momento di celebrazione e riflessione sull'incredibile patrimonio storico, naturalistico e culturale che il Parco del Ticino rappresenta, ricordando quelle persone che negli anni Settanta, con lungimiranza, hanno capito quanto potesse essere fondamentale tutelare queste zone bellissime», dice l'assessore regionale ai Sistemi Verdi, Gianluca Giacomazzi. «Insieme a tutti i responsabili, i tecnici, gli amministrativi, i guardiaparco, i volontari e i collaboratori vogliamo esprimere una grande soddisfazione per essere partecipi di questo fondamentale compleanno» aggiunge il direttore, Claudio de Paola. Nonostante ne sia riconosciuto il valore il Parco deve difendersi dai continui tentativi di snaturarlo. L'ultima battaglia è quella contro la superstrada Magenta-Vigevano, che passa nel territorio protetto, autorizzata dal governo dopo 13 anni, contro il parere del direttivo del Parco, degli ambientalisti e del mondo agricolo.