Nuove piante a Corbetta, Abbiategrasso e Albairate.
Saranno quasi ottomila, 7.728 per la precisione, e saranno piantumati in diverse zone della Città metropolitana, tra cui Magentino e Abbiatense. L'altro giorno è stato dato l'annuncio nell'ambito del National biodiversity future center, primo centro nazionale di ricerca dedicato alla conservazione, ripristino, monitoraggio e valorizzazione della biodiversità italiana e mediterranea promosso e coordinato dal Cnr e che coinvolge istituzioni e imprese in tutta Italia. In questo caso i comuni del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano.
Sono Maria Chiara Pastore del Politecnico di Milano e Massimo Labra dell'Università degli Studi Milano Bicocca a coordinare il team di ricercatori botanici, forestali, architetti del paesaggio, esperti di progettazione urbana e telerilevamento. «Gli alberi storicamente li abbiamo sempre portati vicino a noi per i mille usi che hanno, passando da una dimensione primaria a quella più ricreativa ed estetica della natura - dice Pastore, fautrice della combinazione tra città e alberi - . Poi con l'industrializzazione abbiamo allontanato la natura da noi con tutte le condizioni negative che ne sono seguite. E così nelle grandi città sono stati realizzati dei polmoni verdi, che rappresentano un elemento di importanza vitale. Sono luoghi dove ci si incontra. E così gli alberi sono tornati a vivere una nuova stagione».