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Bottanuco: oasi verde sulla sponda dell'Adda

Biodiversità - l'area della cava Sabbionera ceduta al Comune: al suo posto due stagni, prati e un bosco

( 11 Dicembre 2023 )

Sorgerà un nuovo polmone verde a Bottanuco

Si tratta del progetto a cui sta lavorando il Comune e ha lo scopo di restituire alla natura e alla cittadinanza un'area che è stata per tanti anni segnata dall'attività estrattiva. «L'obiettivo è il potenziamento ecologico, mediante la realizzazione di un nuovo bacino di biodiversità» si legge nel progetto esecutivo, redatto dall'agronomo Anna Mazzoleni. «A breve si firmerà un accordo con Cava Sabbionera, che è proprietaria dell'area che verrà ceduta al Comune - fa sapere il sindaco, Rossano Pirola -, ruspe ed escavatori sono già all'opera nel realizzare quelle che saranno le zone umide. Il lavoro di piantumazione si concluderà presumibilmente in primavera, ad aprile».

II progetto ha un costo complessivo di 389.200 euro, di cui 340.200 euro finanziati dalla Regione e la differenza è a carico del Comune. La somma è utilizzata per acquistare le aree (244mila euro), per i lavori e le piantumazioni (70mila euro) che si è aggiudicata la ditta bergamasca Vr Servizi, e le manutenzioni per i prossimi tre anni (48mila euro).

Il nuovo polmone verde sorgerà lungo la sponda del fiume Adda, nella località della cava Sabbionera, a circa 1,5 km dall'oasi «Le Foppe» di Trezzo sull'Adda. L'area di intervento, formata da quattro zone, sarà riempita a seconda delle diverse caratteristiche del terreno: siccome sono già presenti aree coperte da boschi, la priorità è quella di creare e conservare le aree prative, la cui scomparsa rappresenta una minaccia agli habitat ben più urgente rispetto all'espansione di boschi.Nello specifico i 45.435 metri quadrati saranno così suddivisi: più della metà verranno lasciati a prato, saranno piantate circa 980 piantine per la formazione del bosco e 1.600 per creare gli arbusteti. Sorgeranno inoltre due stagni per favorire la fauna del parco e sarà realizzato un sentiero che attraversa il bosco. Nel frattempo una prima sezione di quello che diventerà bosco è da poco stata completata. Adiacenti a questi quattro, vi sono quasi due ettari (19.700 mq) di terreno dove sono già state messe a dimora 1.820 nuove piantine, tra alberi e arbusti.

«L'area appena ultimata è un progetto che nasce in collaborazione con il Parco Adda Nord con il quale si è firmata una convenzione due anni fa. Le risorse impiegate per la piantumazione derivano da oneri di compensazione, ossia diritti che il cavatore versa al parco che per convenzione deve reinvestire in progetti con finalità ambientali - chiarisce Pirola -. Lo scopo del progetto è di tipo naturalistico, si pensa in futuro di coinvolgere il parco e l'istituto comprensivo per organizzare attività con i bambini, come la visita del bosco nelle diverse stagioni dell'anno per educarli e per fargli vivere l'esperienza originale di un bosco in fase di crescita».

Il progetto prevede inoltre che per tre anni, gli agronomi di Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste) si occupino della tenuta in vita delle piante, con sfalci, irrigazioni e potature. 

Fonte: Eco di Bergamo
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