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Parco del Ticino al sicuro

Arrivano i guardaparco con nuovi mezzi e video sorveglianza

( 10 Agosto 2023 )

 

Nuovi mezzi, nuovi strumenti di videosorveglianza, implementazione del personale ed anche il via libera ad un nuovo regolamento che istituisce la figura del Guardaparco. Il Consiglio di Gestione del Parco del Ticino - che ha la sede centrale a Magenta ma che ha anche una sede distaccata al Centro Parco Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo - negli scorsi giorni ha annunciato ed ufficializzato (nella giornata mondiale dei Guardiaparco) una serie di novità nel controllo e nel monitoraggio di un territorio vasto ed esteso.

D' altronde il Parco del Ticino si estende per più di una provincia, comprende alcune decine di comuni ed ha una flora ed una fauna da preservare e da valorizzare. Si aggiungono anche una serie di interventi strategie che guardano alla sicurezza. E soprattutto a quello che, dicono dal Parco del Ticino, «sarà un servizio di vigilanza più efficiente ».

Personale e mezzi Cambiamento, sicurezza e potenziamento del personale sono le parole d'ordine di questa svolta. Una rivoluzione che prevede sostanzialmente l'acquisto di due nuovi mezzi moderni ed avanzati tecnologicamente, alla messa a disposizione di ulteriori pick up, oltre a quelli già esistenti, e all'arrivo di nuove fototrappole e telecamere di ultima generazione.

Ci saranno poi i nuovi Guardaparco. Quest'ultimo passaggio è stato possibile grazie ad un bando che si è concluso pochi giorni fa. Dice il comandante del settore vigilanza del Parco del Ticino Mirko Mereghetti: «L'arrivo di nuovi Guardaparco è fondamentale per noi per poter effettuare una politica di controllo e di presidio di un territorio così vasto, senza dimenticare che per quanto riguarda i sistemi di videosorveglianza abbiamo partecipato al bando di Regione Lombardia lo scorso anno e ottenuto un finanziamento».

Entrando più nel dettaglio si tratta in primo luogo di fototrappole e videocamere di nuova generazione che consentono il rilevamento delle targhe soprattutto in chiave antibracconaggio. Un modo come un altro per cercare di contrastare in maniera concreta tutte quelle piaghe che causano disagi e danni all'Ente Parco con interventi che mirano alla prevenzione e repressione. Ma anche un'opportunità di fare sentire la propria voce vicina anche a quelli degli enti locali che, proprio sul controllo dei boschi e la piaga dell'abbandono di rifiuti, hanno bisogno di aiuto concreto.

Insomma, i maleducati e gli incivili potrebbero non farla più da padrone e dunque anche il riconoscimento del Corpo dei Guardaparco può rappresentare uno snodo fondamentale non soltanto per il presidio del territorio ma anche per il supporto alle attività dei diversi settori del Parco del Ticino. Senza dimenticare il costante dialogo con i fruitori del Parco e la cittadinanza.

L'obiettivo è creare anche una collaborazione costante con chi il Parco del Ticino lo vive, scopre ogni giorno le sue bellezze ancora troppo inesplorate e lo vuole fare in un ' area bella, vivibile, fruibile e sicura. Insomma, c'è soddisfazione per questi risultati ottenuti in quello che, si fa sapere dal Parco del Ticino, vuole essere soltanto l'avvio di un nuovo percorso, un punto di partenza e non di arrivo.

 

Fonte: La Prealpina, Nazionale
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