Piazza Sant’Antonio senz’auto «Fa parte del futuro della città»

Morbegno «La pedonalizzazione fa parte della Morbegno del futuro e deve essere sostenuta da un marketing turistico territoriale che mette in mostra una nuova città e i commercianti devono fare parte di questa scommessa». Marzio Marzorati, presidente del Parco Nord Milano, già vice presidente Legambiente Lombardia, conoscitore di Valtellina e Valchiavenna alle quali fa spesso visita, interviene nel dibattito sulle opere che cambieranno il colpo d’occhio su piazza Sant’Antonio.

Piazza oggi adibita a parcheggio che sarà gradualmente pedonalizzata. L’Unione commercio Bassa Valle di recente ha criticato la perdita di parcheggi nella zona centrale che il sindaco Alberto Gavazzi ha, invece, garantito di recuperare con aree di sosta in siti circostanti la piazza. «Credo che la pedonalizzazione sia il futuro di Morbegno che oggi - afferma Marzorati -, dopo la realizzazione della tangenziale, viene esclusa dal traffico di passaggio. Deve potenziare le sue capacità attrattive che sono forti; è la prima città della Valtellina e ha specificità importanti in termini ambientali, storici e anche commerciali». La città del Bitto, per Marzorati, deve imparare ad aprirsi in modo innovativo «senza pensare che la soluzione migliore sia attraversarla con l’auto. La pedonalizzazione secondo me crea una città del benessere, accogliente. Non mi sembra del resto che i commercianti morbegnesi siano contrari».

L’associazione di categoria, però, ritiene fondamentali nuovi posteggi nel vicino ex campetto delle suore a fronte della scomparsa della sosta in piazza Sant’ Antonio. «Ci sono città circondate da auto che rimangono parcheggiate ore senza dare nessun riscontro economico alla città - afferma Marzorati -. Non è matematico che generino economia». Per cui le cose vanno riviste, «scollandosi dal passato». Marzorati fa l’esempio di piazza San Giovanni, «dove c’è la collegiata, stupenda, e davanti, su una pavimentazione pregiata, cosa trovo? Un parcheggio, sempre pieno di auto che stanno lì ore senza riscontri in termini economici o culturali. A differenza di tanti borghi europei e italiani che sono un tutt’uno di continuità pedonale, dove pure è garantita la sosta dei residenti».

Da qui l’invito ai commercianti a fare parte di un progetto urbano rigenerativo. «Sono fondamentali nel contesto cittadino, ma devono starci in una prospettiva di cambiamento, dove non si ritiene che uno che arriva in auto in centro poi genera economia, lo testimonia il turismo delle valli laterali dove le persone vanno la domenica e hanno già comprato tutto da un’altra parte. Per questo l’idea del Comune va sostenuta, dando anche un contributo per aggiungere pezzi, mi sembra che nella giunta ci sia capacità di ascolto. In città più grandi non spaventa camminare di più per raggiungere un posto che ci piace, una luogo pedonabile, bello, dove le attività commerciali attraggono i visitatori insieme al territorio e i negozianti, che con il contatto quotidiano con ii clienti possono fare scoprire Morbegno, devono fare parte di questa scommessa».