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Romano, musica e teatro all’Orto botanico Longhi

( 09 Luglio 2023 )

Stelle, musica, teatro: questi sono gli ingredienti essenziali di «Vediamoci… sul Serio», la rassegna culturale promossa dall’Amministrazione comunale di Romano e dal Parco Regionale del Serio, che quest’anno giunge alla nona edizione. Un calendario ricco e variegato, che offre molteplici proposte indirizzate ad un ampio pubblico per età ed interessi fra teatro, musica, laboratori. Immutato l’obiettivo di valorizzare la bellezza di un luogo naturale – l’Orto Botanico intitolato al sindaco Longhi – prossimo alla città ma custode del carattere rurale di un territorio plasmato dal fiume. Al centro delle proposte c’è sempre la natura: non solo perché è il palcoscenico nel quale si svolgono gli eventi, ma perché in ogni appuntamento si rivela protagonista indiscussa.

La rassegna si apre oggi, alle 17.30, con un appuntamento dedicato al pubblico più giovane: i bambini potranno scoprire il mondo dei semi nello spettacolo-laboratorio proposto da Babbocanguro, alias Gianni Manfredini, poliedrico artista milanese che ama definire le sue proposte di spettacolo «divulgazione naturale». «Semipazzi» fa notare che i semi sono dappertutto: in ogni luogo, in tanti cibi; sono grandi viaggiatori che adottano ingegnose, e per questo un po’ «pazze», strategie di sopravvivenza. Al termine, una divertente attività laboratoriale.

Si prosegue venerdì 14 luglio, con il tradizionale appuntamento serale adatto ad un pubblico più adulto: la compagnia teatrale bresciana Teatro19 metterà in scena lo spettacolo «Memoria del fiorire». Lo spettacolo, ispirato dalle opere del botanico Stefano Mancuso, racconta il mondo delle piante, indagando differenze e similitudini con l’animale «uomo», ed offrendo un inedito punto di vista sul «sistema» vegetale, dal quale la nostra società può trarre importanti lezioni.

Anche venerdì 21 luglio l’appuntamento è con il teatro nella sua forma più classica: la giovane compagnia milanese Derivati Complessi condurrà gli spettatori alla scoperta dell’avvincente vicenda delle due cordate italiane che nell’agosto 1962 riuscirono nell’impresa della scalata dell’Eiger, imponente cima delle alpi svizzere, da sempre meta di spedizioni alpinistiche conclusesi sovente in fallimenti, se non addirittura in eventi drammatici. La storia della sua conquista rappresenta simbolicamente la costante spinta dell’uomo all’esplorazione, al superamento dei propri limiti, che non può precludere però dal profondo rispetto e riconoscimento del dominio della natura sull’uomo. Lo spettacolo «Eiger: 16 agosto 1962. Il racconto della prima salita italiana» si inserisce nel circuito «Quinte parallele», un festival volto a dare visibilità a tanti artisti del mondo dello spettacolo, che dopo gli stop forzati del periodo pandemico, tornano a recitare con rinnovata passione ed entusiasmo, mettendosi in gioco in una sorta di competizione tra compagnie teatrali.

L’appuntamento successivo è fissato per domenica 30 luglio, alle 18. Spazio in questo caso alla voce di Luciano Bertoli, che, accompagnato da cori di montagna, porterà in scena la lettura drammatizzata «Semplicemente»: ispirata dal celeberrimo «L’uomo che piantava gli alberi» di Jean Giono, narra la storia di un incontro, durante una passeggiata nei boschi, con una personalità indimenticabile, un uomo che trascorre in pace la propria esistenza, soltanto in apparenza solo, in realtà in perfetta sintonia con gli animali di cui si prende cura e il mondo naturale che lo circonda.

Spazio alla musica nella serata di venerdì 4 agosto, proposta del romanese Valerio Baggio, che affascinerà il pubblico con una suggestiva esecuzione di «Natura e Suoni», dialogo musicale tra il suo pianoforte e il mondo sonoro naturale: dal vento che attraversa le fronde degli alberi, al cinguettio degli uccelli, al ronzio degli insetti, tutto ci ricorda che la natura è una grande orchestra.

Gran finale domenica 6 agosto: la compagnia Oyes, interessante realtà del teatro sperimentale contemporaneo, propone «Parchi sommersi», uno spettacolo itinerante in cuffia che si rivela una vera e propria esplorazione dell’ambiente «parco», un’occasione per farne scoperta attraverso la narrazione di storie vere e leggende che gli attori hanno raccolto presso la popolazione locale. Previste tre repliche (alle 10, 17 e 20): posti limitati, ingresso gratuito (come per tutti gli altri spettacoli). Necessaria la prenotazione (0363.982348, cultura@comune.romano.bg.it).

Fonte: Eco di Bergamo
Romano, musica e teatro all’Orto botanico Longhi
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