Un anno di crescita nel Parco delle Groane

Lavorare tra sentieri, arbusti e ruscelli nel Parco delle Groane è stata l'esperienza di tre ragazzi: Giulio Panara 25 anni di Seveso, Riccardo Beltramin 20 anni di Solaro e G iacomo Cerea 26 anni di Saronno. I tre hanno scelto per un anno di stare a contatto con il polmone verde attraverso il Servizio Civile, quello che anni fa era l'alternativa al Servizio Militare.

A raccontare come sono andati i 365 giorni di impegno è Riccardo Beltramin. «Ci è arrivata la proposta a febbraio del '22, così abbiamo fatto la domanda per la selezione, noi tre non ci conoscevamo. Abbiamo affrontato due colloqui prima con l'ente del Parco Nord (gestore dei Servizi Civili nei parchi lombardi) e poi con il Parco delle Groane. Alla fine una prova scritta selettiva con domande riguardanti norme di comportamento e di cultura generale con un colloquio attitudinale - racconta Riccardo - Il 25 maggio del 2022 abbiamo iniziato. Personalmente avevo bisogno di un periodo di transizione nel quale non lavoravo ma volevo iniziare a cimentarmi in un impegno. Giulio studia Agrotecnologie, Giacomo Urbanistica. Abbiamo colto questa occasione che per noi è stato un arricchimento».

Come è andata? « All'inizio mi sono trovato un po' spiazzato perché il percorso era ricco di ruoli sempre diversificati. 5 ore al giorno tra ufficio amministrativo e tecnico, poi abbiamo fatto lezioni di educazione ambientale ai ragazzi delle scuole con le guardie ecologiche. Per un lungo periodo abbiamo mappato tutti i manufatti presenti nel parco: panchine rocce, ponticelli, cestini e fontanelle presenti da Bollate a Cesate e verso nord. Serve a creare un database di servizio utile in interventi di ogni tipo. Una gratificazione vedere il lavoro finito».

Le difficoltà incontrate? «L'impatto emotivo che si ha in una prima esperienza di lavoro. Ogni tanto qualche difficoltà di comunicazione con il gruppo, ma grossi problemi mai. Una volta abbiamo trovato una volpe morta, abbiamo quindi assistito alle operazioni di smaltimento».

Suggerimenti da dare ai giovani: «Bisogna chiedere sempre ed essere curiosi. Io sono entrato che non sapevo niente e ne sono uscito più colto. Il parco ha bisogno comunque di tante idee e tanti spunti. L'organizzazione è davvero aperta ad accogliere i pensieri del pubblico».

Il presidente del Parco, Emiliano Campi ha ricordato come i tre si sono subito integrati e sono stati apprezzati per le doti umane, la capacità di fare squadra e di risolvere piccoli e grandi problemi.