Si apre una grande rete di salvataggio per il rospo di Arsago

Firmata la convenzione per Life Insubricus ARSAGO SEPRIO - È stata siglata ieri, Giornata mondiale delle aree umide, la convenzione tra il Parco del Ticino, le associazioni del territorio ed alcuni proprietari dei terreni sui quali sono e saranno realizzati gli interventi proiettati a tutelare il Pelobate. Ovvero: il rospo tipico ritrovato nelle paludi di Arsago Seprio.

D'altronde il progetto "Life Insubricus", finanziato nel programma europeo Life Natura 2014-2020 e supportato anche da Fondazione Cariplo e Snam Rete Gas, è stato avviato l'1 ottobre 2020 e si concluderà alla fine del 2026. In questi sei anni, in Lombardia e in Piemonte, verranno attuati gli interventi per garantire la conservazione del rospo endemico Pelobates Fuscus Insubricus . Si tratta di un rospo a forte rischio di estinzione ed è soprattutto uno degli anfibi italiani più rari. Infatti, dieci anni fa una popolazione numerosa e vitale è stata ritrovata nel sito Natura 2000 (la rete europea per la biodiversità) " Paludi di Arsago " e ricompresa nel territorio del Parco del Ticino. Qui questo prezioso anfibio ha trovato la sua dimora in alcune zone umide ancora ben conservate.

«Dopo le grandi bonifiche attuate a cavallo tra il 1800 ed il 1900 - ha spiegato il presidente del Parco, Claudio De Paola - un ulteriore 35 per cento di zone umide è stato perso nel mondo negli ultimi 50 anni a causa del cambiamento climatico, delle bonifiche agricole, dell'eccessivo prelievo da falde». Inoltre: «Noi dobbiamo recuperare, ripristinare e ampliare tali aree. Il progetto Life Insubricus si prefigge proprio la creazione di molte zone umide in numerose aree della Lombardia e del Piemonte con la speranza non soltanto di tutelare il Pelobate, ma anche di garantire le importanti funzioni che svolgono questi rari ecosistemi che sono fondamentali per tutto il nostro territorio». Inoltre si procederà a diffondere una sensibilizzazione e un'educazione ambientali con un percorso specifico.

«Verranno offerte gratuitamente alle scuole dei territori - ha sottolineato la responsabile di Siti natura del Parco del Ticino, Valentina Parco - cicli di lezioni in classe e uscite nelle aree di intervento». Non si lavorerà solamente con bambini e ragazzi dei vari gradi scolastici, ma si coinvolgeranno gli adulti, si costituiranno gruppi di volontari nelle azioni di divulgazione e nei monitoraggi all ' interno di una vera e propria rete con i volontari del Parco e le Guardie Ecologiche Volontarie. Nonché, ovviamente, i proprietari dei terreni interessati dall'operazione di salvaguardia. Perché l'obiettivo finale è uno: portare a termine il progetto Life Insubricus con il Parco del Ticino in prima linea. 

FOTO: Sito del Parco del Ticino