Recupero, riuso, progettazione Il nuovo look del Parco Nord «Piano di settore fondamentale»

Recupero degli edifici rurali abbandonati, incentivi per opere di mitigazione, riuso temporaneo dei capannoni ex industriali.

Il Parco Nord continua a trasformarsi. Strutture produttive, tecnologiche, industriali, artigianali o altre attività private, che oggi sono in uno stato di degrado diventano protagoniste di interventi di ristrutturazione urbanistica e riqualificazione ambientale che potranno dialogare con il polmone metropolitano. Con l'approvazione del piano di settore, il Parco si è dotato uno strumento che permette di avviare la pianificazione e il dialogo con i privati così da recuperare spazi e suolo nell'area protetta. Nello specifico, i diversi ambiti vanno da via Balossa e via Mangiagalli a Cormano, Bruzzano, via Giuditta Pasta, via Leone da Perego a Milano, via XX Settembre a Bresso, via Carolina Romani e via Per Bresso a Cinisello.

«Questo è un passo importante che conclude l'iter iniziato nel 2020 - spiega il presidente Marzio Marzorati -. I progetti puntano a intervenire direttamente sulle aree degradate all'interno del polmone verde in collaborazione con le attività esistenti. Con una destinazione urbanistica chiara infatti, il privato può fare investimenti seguendo i criteri di rigenerazione e miglioramento della funzionalità dei servizi». Progetti che si legano a quelli ambientali. Solo alla Balossa nasceranno nuove zone per 18 ettari dedicati alle famiglie dove oggi ci sono solo campi agricoli e terreni abbandonati. A Cinisello un nuovo laghetto artificiale, come quello già esistente accanto al campo volo. C'è poi in programma l'ampio ciliegeto per tutelare la biodiversità. «Sono molto soddisfatto del lavoro degli architetti del Parco che hanno dimostrato di saper progettare con una visione lungimirante».