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Un'associazione fondiaria per la Maddalena

( 22 Gennaio 2023 )

La montagna bresciana (870 metri) è polmone verde di 1200 ettari, cinquanta dei quali di proprietà comunale. L'Associazione dovrebbe introdurre elementi di omogeneità e razionalità nella gestione dell'enorme patrimonio boschivo, oggi abbandonato. È solo il primo passo di una nuova stagione per questo gioiello della natura e della biodiversità. Alle prossime elezioni ci sarà persino una lista che ha la Maddalena nel nome e in cima ai programmi. Dopo l'apertura del Parco delle cave, e i promettenti scenari dischiusi dalla depurazione del fiume per il Parco del Mella, la Maddalena sarà nei prossimi anni la nuova frontiera verde della città.

Già oggi la "montagna dei bresciani" è un paradiso degli sportivi: scalatori, parapendii e deltaplani dalla vetta, speleologi in val Carobbio, ciclisti, cultori del downhill e di soft air, escursionisti, arcieri, salutisti. L'arte darà il suo contributo: partirà da San Gottardo il «sentiero dell'arte» da Brescia a Bergamo; in Valle di Mompiano c'è un parco di Land art e un altro progetta di inaugurarlo l'AAB in primavera. Alla Maddalena dedicano le loro cure i volontari del Cai, dei gruppi antincendio e della Protezione civile. Ma non basta. La gestione dei sentieri e dei boschi è sempre più onerosa mentre scarseggiano studi scientifici, materiale divulgativo, attività didattiche, iniziative di riscoperta.

Chi si farà carico di tutto ciò? Nel 2002 ha compiuto vent'anni il Parco delle colline, un Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) formato dai Comuni di Brescia, Collebeato, Cellatica, Bovezzo, Rodengo Saiano e Rezzato. Spiccano le assenze di Nave, Gussago e Botticino. Il Plis, che è un accordo volontario fra Comuni (l'ultimo rinnovo quinquennale è del 2021) risente delle oscillazioni - bilanci, linea politica, programmi urbanistici - dei Comuni. Il Plis è lo strumento giusto per guidare la Maddalena del futuro, e lungo quali linee? Sul tavolo c'è anche la proposta di un Parco regionale come lo sono l'Adamello, l'Alto Garda, l'Oglio Nord e il Monte Netto: un soggetto con personalità giuridica, in grado di partecipare a bandi nazionali ed europei, con potere in ambito urbanistico, in cui però il ruolo degli enti locali sarebbe confinato nell'Assemblea dei Comuni. Quali progetti e quale governo per «la montagna dei bresciani»? Non sarebbe male se la campagna elettorale prossima ventura si occupasse (anche) di un tema come questo.

Fonte: Corriere della Sera, Brescia
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