Miele e limoni con la «laurea» In alto Garda i migliori d'Italia

È quello di acacia con pino mugo ed è made in Parco dell'alto Garda il miele più buono del 2022. È andato infatti all'Apicoltura del Garda di Matteo Amistani di Tremosine il XXXIV premio «Dino Villani» conferito dall'Accademia Italiana della Cucina, istituzione culturale della Repubblica Italiana fondata nel 1953. Il premio è assegnato al produttore che durante l'annata si è «distinto nella lavorazione di un prodotto alimentare di rilevante e specifica qualità organolettica, lavorato con ingredienti nazionali tracciabili di prima qualità e con una ben identificata tipicità locale», questa la motivazione dell'Accademia nazionale della cucina.

Giusto per dire, lo scorso anno il premio «Dino Villani» venne assegnato a un'altra eccellenza alimentare del Parco alto Garda, il formaggio Tombea prodotto da Germano Eggiolini in Valvestino. Anche in questo caso stiamo parlando di un prodotto di nicchia, il miele che il 35enne Amistani realizza alla frazione di Pregasio. «Quantità esigue - ha spiegato Matteo agli esperti della delegazione dell'Accademia della cucina riuniti l'altra sera al ristorante Allo Scoglio di Bogliaco - che poi commercializzo solo in alto Garda nei negozi di Tremosine, Limone e Tignale». Donatore Avis, Matteo Amistani nel tempo libero coltiva anche la passione per lo spettacolo collaborando con il Comune in tante serate estive o magari, rappresentando anche il Comune di Tremosine in Rai alla finale del «Borgo dei Borghi».

Durante il lockdown fu proprio Matteo ad inventare «Acasagòmtalent», contest per famiglie ai tempi della quarantena made in Tremosine, competizione che coinvolse, appassionando in rete, i compaesani nelle lunghe e monotone giornate di quarantena. Alla serata organizzata sul Garda dall'Accademia Italiana della Cucina era presente anche Fabio Gandossi dell'azienda agricola Limonaia La Malora di Gargnano. A lui il riconoscimento «Massimo Alberini», dedicato a chi si adopera da anni per creare artigianalmente prodotti unici elaborati con ingredienti di alta qualità, valorizzando la cultura gastronomica del territorio. Esattamente come alla limonaia di famiglia, struttura risalente al XVI secolo all'ingresso di Gargnano a bordo Gardesana, rimasta intatta e sopravvissuta al trascorrere del tempo, dove oggi come sei secoli fa, si producono e si trasformano limoni. La struttura infatti non è solo un luogo della memoria, ma è una realtà viva con i suoi 20 mila limoni annui prodotti con i metodi di originali, trasformati in prodotti come limoncello, liquori, marmellate e caramelle.