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Nell’ex depuratore uno scrigno verde della biodiversità

Al capolinea il progetto «Natura vagante» del Plis dei cinque Comuni del Basso corso del Brembo tra Dalmine e Osio: sarà inaugurata l’Aula dello stagno

( 01 Settembre 2022 )

L’ambizioso progetto «Natura vagante», promosso dal Plis (parco di interesse sovracomunale) del Basso corso del fiume Brembo per la conservazione e la riconnessione degli habitat naturali nel territorio fortemente urbanizzato di Boltiere, Osio Sopra, Osio Sotto, Bonate Sotto e Dalmine, sta trovando compimento. E l’atto finale, come annunciato dall’assessore all’Ambiente di Boltiere Fabrizio Locatelli sul notiziario comunale, sarà l’inaugurazione a fine mese dell’aula ambientale chiamata «Aula dello Stagno» ricavata all’interno dell’ex depuratore comunale del paese.

I lavori, seguiti dal Parco dei Colli di Bergamo (che gestisce il Plis del Brembo), sono in fase di completamento. Chiuso da oltre 10 anni L’ex depuratore è in disuso da più di dieci anni ed è composto da due vasche che, grazie al contributo di 140mila euro della Fondazione Cariplo con cui sono stati finanziati tutti gli altri interventi previsti da «Natura vagante», sono state bonificate. Ne sono poi state abbassate le pareti di contenimento e sono state realizzate rampe d‘accesso per renderle fruibili anche a rane, rospi e altre specie anfibie. «L’ambito della pianura bergamasca – sostiene Locatelli - è stato, ed è tuttora, povero di habitat umidi naturali o seminaturali, che aiutino la conservazione delle specie anfibie tipiche di queste zone. Da qui l’importanza di questo intervento che siamo soddisfatti stia arrivando compimento. L’inaugurazione è prevista per settembre. L’aula ambientale sarà ovviamente a disposizione di tutte le scuole della zona».

L’intervento effettuato a Boltiere, per il quale sono stati necessari circa 80 mila euro, è stato quello più costoso del progetto «Natura vagante» che, nel suo complesso, ha comportato un investimento totale di circa 180 mila euro: 140 mila sono stati messi dalla Fondazione Cariplo, la rimanenza dal Plis. Il territorio di Boltiere, Osio Sopra, Osio Sotto, Dalmine e Bonate Sotto è tagliato da diverse strade, in primis la provinciale 525, che rende difficile lo spostamento degli animali fra le aree agricole rimaste ridotte a causa degli interventi di urbanizzazione effettuati in passato. In particolare manca il collegamento fra le aree del Parco agricolo Rio Morla e le Rogge, a nord-est, e quelle a sud di Osio Sotto, Boltiere e Verdellino: ora, grazie al progetto «Natura vagante» sono state rimesse in connessione attraverso la piantumazione, fra la chiesa della Madonna della Scopa a Osio Sopra e il centro giovanile a Osio Sotto, di 500 metri lineari di siepi e filari oltre che con la realizzazione di macchie boscate di quattromila metri quadri. A Osio Sotto, sotto via Levate, è stato inoltre realizzato un eco-tunnel che favorirà gli spostamenti in sicurezza soprattutto di ricci, ramarri e rospi.

Rete ecologica locale «Quanto fatto – evidenzia l’assessore all’Ambiente di Osio Sotto Marcello Mossali – favorirà nei prossimi anni lo sviluppo della microfauna e la riqualificazione ambientale delle zone interessate. E di ciò ne gioverà la valenza ecologica di tutto il nostro territorio». E anche l’asta del torrente Lesina è riconosciuta a Bonate Sotto come elemento di connessione fondamentale per la rete ecologica locale. In alcuni tratti, però, la funzionalità di questo corridoio ecologico è ritenuta limitata dalla mancanza di un’adeguata copertura vegetale. Ecco perché, in questo caso, il progetto «Natura Vagante», ha portato al potenziamento dell’equipaggiamento arboreo ed arbustivo delle sponde del corso d’acqua per la creazione di microhabitat favorevoli ad uccelli, chirotteri e farfalle. Per esattezza è stata creata una nuova area boscata di 2.500 metri quadri, piantate siepi e filari per 500 metri lineari e macchie di arbusti da 500 metri quadri. E le piante messe a dimora nel parco di Mezzovate sono state prese in «affido» dagli alunni della scuola elementare.

«L’intervento – sostiene il sindaco Carlo Previtali – si è da poco concluso e, fortunatamente, sembra aver resistito al periodo di siccità che abbiamo appena dovuto affrontare. Siamo solo in attesa dell’installazione dell’apposita cartellonistica a spiegazione di quanto fatto e di cui vedremo ovviamente i risultati solo tra qualche anno quando il verde piantato sarà cresciuto». Più ridotto rispetto agli altri è stato l’intervento ambientale realizzato a Dalmine. Lungo il corso del Fiume Brembo un campo coltivato è stato convertito in un prato arido parzialmente arricchito con arbusti che, oltre a aumentare la biodiversità del territorio, potrà tornare molto utile alla transumanza degli animali condotti dai pastori.

Fonte: Eco di Bergamo
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