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La produzione è calata del 25% Api a rischio per siccità e smog

( 28 Agosto 2022 )

Fioriture estive bruciate dal caldo. E api costrette ad allungare i voli per trovare un po' di nutrimento. L'effetto della siccità si fa sentire sulla produzione di miele, calata del 25% in Lombardia secondo le prime stime della Coldiretti regionale. Una situazione sulla quale hanno pesato in modo particolare le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate che - spiega la Coldiretti - hanno anche costretto gli apicoltori a intervenire con alimentazioni di soccorso negli alveari già nel mese di agosto. Ma oltre alla spallata del clima i "pastori delle api" devono fare fronte anche all'esplosione dei costi: dai vasetti di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio.

In Lombardia ci sono 156 mila alveari curati da circa 9.600 apicoltori: il 60% sono hobbisti, che producono per autoconsumo. A livello nazionale, secondo il primo bilancio di Coldiretti sul miele Made in Italy nel 2022, il raccolto è praticamente dimezzato (-40%) rispetto al potenziale. Il risultato è una produzione made in Italy intorno ai 13 milioni di chili, fra le più basse del decennio. L'Italia conta più di 60 varietà. Un patrimonio messo a rischio dalle importazioni dall'estero cresciute di quasi il 18% nei primi cinque mesi del 2022.

Ma il clima impazzito non è l'unica minaccia per le api. Oltre a inquinamento, malattie e insetticidi, anche i fungicidi stanno mettendo a rischio la sopravvivenza degli insetti. Una ricerca della Statale ha evidenziato che fungicidi come il fenbuconazolo, un anticrittogamico utilizzato in agricoltura e attualmente revocato dal ministero della Salute, abbiano degli effetti negativi legati agli aspetti comportamentali delle api in accoppiamento. Dai risultati emerge come i maschi esposti al fungicida hanno avuto meno successo nell'accoppiamento rispetto ai maschi di controllo.

Anche la Bicocca ha messo le api sotto la lente. L'urbanizzazione del paesaggio e del clima, secondo quanto è emerso dalla ricerca, influisce sulla presenza di impollinatori e sull'entità di nettare e polline. Siti particolarmente ricchi di impollinatori si sono rivelati, nella cintura periurbana di Milano, Cesano Boscone, Cuggiono, San Bovio e Vimodrone. Nella città di Milano, invece, il parco Nord, il parco Segantini e la Collina dei Ciliegi, in zona Bicocca.

Si moltiplicano, quindi, le iniziative per difendere un insetto prezioso per la biodiversità. Le api monitorate da 3Bee, startup nata nel 2017 per proteggere gli impollinatori attraverso la tecnologia, a causa della mancanza d'acqua hanno registrato una perdita di peso giornaliera da 400 a 500 grammi. Dati allarmanti alla base di un claim di sensibilizzazione contro i cambiamenti climatici: «Ci stiamo sciogliendo».

Fonte: QN - Il Giorno, Milano
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