Viaggio nella Brianza comasca seguendo il corso del Lambro

Con i suoi 130 chilometri, il Lambro è uno dei principali fiumi lombardi. Attraversa il Parco Valle Lambro, il Parco di Monza, Lambrate e la periferia milanese, scorre verso Sud alimentato da 27 affluenti e per un tratto disegna il confine tra Lodi e Pavia prima di gettarsi nel Po.

Tutto questo viaggio ha un punto di inizio a Magreglio, sul Monte San Primo nel Triangolo Lariano, dove si trova la piccola "Menaresta", e da qui il primo ruscelletto. Un'origine quasi invisibile, chiusa tra due lastroni di pietra, che subito prende struttura e attraversa la Vallassina: Asso, Canzo, Ponte Lambro ed Erba, buttandosi nel lago di Pusiano e poi ancora nel lago di Alserio. Seguire il suo corso, in questo primo tratto, è come un viaggio nella storia naturale della Brianza Comasca. La sua deviazione a Erba si chiama Lambrone, creata appositamente per gestire il flusso verso il lago di Pusiano, esigenza che ha portato anche alla realizzazione del Cavo Diotti, una diga tuttora funzionate, tra le più importanti a livello nazionale, con una portata da quasi 13 milioni di metri cubi.

Scorci che sono facilmente sotto gli occhi di chi transita da queste zone, diversamente dalla sorgente, che va cercata all'interno di un ecosistema boschivo dominato da abeti rossi e larici, e circondata da curiose formazioni rocciose. A sinistra della sorgente si trova la grotta "Buco delle pecore", con due ambienti interni da cui pendono stalattiti e altre formazioni stratificate. A pochi metri una grossa roccia granitica, ricoperta di muschio, dove si intravedono incisioni preistoriche. Nella stessa zona ci sono inoltre gli enormi massi erratici: Pietra Luna, al limite del Pian Rancio, e Pietra Sole, poco distante, mentre Pietra Lentina si trova sulla strada che scende verso Bellagio. Quest'ultimo, con i suoi 1.500 metri cubi, è il più imponente della Lombardia.

Per raggiungere la sorgente si parte da Magreglio e si seguono le indicazioni per il Pian Rancio: da qui, dove si può arrivare in auto, si seguono le indicazioni per la sorgente del Lambro e la "Menaresta", in fondo a un sentiero sterrato che si percorre in una decina di minuti e non presenta difficoltà.