Un parco per la speleologia

La geologia senza andare sotto terra, ma camminando lungo i sentieri. Una innovazione unica voluta dal Parco del Campo dei Fiori che ha arricchito tre sentieri: a Morosolo, nella ex cava Rusconi, dove il sentiero porta a stratificazioni geologiche che contengono spesso fossili, nella parete dove un tempo si estraeva la marna calcarea. Un secondo sentiero è quello dedicato a Salvatore Furia, nel comune di Casciago, cinque chilometri ad anello realizzati qualche anni fa in collaborazione tra l'Ente Parco e il Comune e dedicato al naturalista e comunicatore ambientale Salvatore Furia. «Anche questo sentiero è stato oggetto di interventi migliorativi, abbiamo installato pannelli informativi con un focus soprattutto sulle emergenze geologiche che si incontrano lungo il percorso», spiega Giuseppe Barra, presidente del Parco. Altri interventi sono stati eseguiti alle sorgenti pietrificate a Induno Olona.

La sistemazione e l'arricchimento con materiale esplicativo dei sentieri permette di andare alla scoperta delle ere geologiche da soli, semplicemente passeggiando, senza guide. Gli interventi sono stati realizzati grazie al progetto Interreg_Insubriparks, progetto che ha come obiettivo la valorizzazione del territorio insubrico dal punto di vista ambientale, storico e culturale. «Abbiamo reso più evidenti le caratteristiche geologiche del territorio, una occasione unica di scoprire l'evoluzione della terra in queste zone: un viaggio alla scoperta dell'habitat che ci ricorda piacevolmente che siamo arrivati ultimi - continua Giuseppe Barra -. Il sistema carsico riporta la memoria del territorio, si può scoprire andando sotto terra, noi lo proponiamo a tutti, con una passeggiata».

Il Parco del Campo dei Fiori ha investito molto anche in cultura. Il prossimo fine settimana è infatti caratterizzato da due eventi: l'inaugurazione del Biolab al Villaggio Cagnola e del Video Art Wall alla Casa del Sole di Barasso. «La geologia dà forma all'ambiente naturale, determinandone la flora e la fauna, ma anche lo sviluppo umano e le attività antropiche - spiega il presidente del Parco -. Il risultato di questa complessa sinergia evolutiva dà origine alle condizioni di vita di un territorio. Indagare la Big History a livello locale significa osservare il Parco all'interno di un quadro più ampio, considerare scale temporali che mettono in relazione lo stesso ambiente in periodi geologici diversi, cercare di coglierne analogie e differenze». Da questi presupposti, le due nuove iniziative culturali-interattive per tutti proposte dal Parco Campo dei Fiori, una nell'ex falegnameria del Villaggio Cagnola e una alla Casa del Sole.