Un'esperienza di montagna non convenzionale è quella vissuta da alcuni studenti del liceo Calini che, nei giorni scorsi, sono stati in Adamello per registrare misurazioni e effettuare prove sperimentali per registrare gli effetti dell'impatto dell'ambiente naturale sulla mente.
Il progetto si inserisce nei Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, si chiama Thalea ed è stato ideato dall'azienda Strobilo (che si occupa di neuroscienze applicate) in collaborazione con il Cai di Brescia.
Tre anni fa Andrea Bariselli, neuroscienziato e Amministratore delegato di Strobilo, propose al presidente del Cai Angelo Maggiori un'idea che si è rivelata stimolante: portare studenti delle scuole superiori a diretto contatto con una suggestiva meta dell'escursionismo, il Parco dell'Adamello, e realizzare un elettroencefalogrammma per registrare le onde cerebrali e rappresentarle su una applicazione del computer.
E così, lo scorso 22 agosto 15 studenti del Calini, accompagnati dai docenti Mauro Bozzoni e Silvia Mattioli, con la guida di Renato Veronesi, vicepresidente Cai e del volontario Enzo Vallio hanno vissuto l'avventura da Pont del Guat fino al rifugio Tonolini gestito da Fabio Madeo.
Tre giornale dal ritmo serrato: sveglia all'alba, escursioni , attività guidate dai neuroscienziati Andrea Bariselli e Giulio Castegnaro il pomeriggio con gli approfondimenti del professor Bozzoni in merito alle scienze naturali applicate all'ambiente alpino, tra cui la fitodepurazione in quota. «Il totale distacco dai comfort tecnologici e della solita routine ha portato alla creazione di relazioni diverse tra noi e abbiamo imparato ad adattarci a situazioni sconosciute», ha commentato la studentessa Francesca Bozzoni. Silvia Cotta è stata una delle tre persone misurate tutti i tre i giorni gli strumenti per capire «l'eventuale miglioramento, grazie all'immersione nella natura, dell'attenzione e della concentrazione sul cervello. Le camminate poi mi hanno fatto capire che i limiti sono un fatto mentale e non fisico». Per Riccardo Belluati, altro studente di quinta è stata «un'incredibile esperienza: ho capito lo stretto legame tra nozioni teoriche e realtà vista in montagna». I risultati di questa raccolta sperimentale ora saranno studiati e in seguito divulgati, forse durante l'appuntamento dei Dies Fasti che tradizionalmente il Calini da anni propone verso novembre