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Le grandi foreste dell'alto Garda diventano risorsa

In arrivo i «contratti» per azioni di valorizzazione Tra riviera ed entroterra 11 mila ettari di verde: è qui la metà del patrimonio boschivo lombardo

( 19 Novembre 2020 )

Sono una miniera a cielo aperto per i nove comuni del Parco i 28.870 ettari di superficie boscata (l'81% dei 37.402 ettari complessivi del Parco alto Garda Bresciano). Qui si trova la foresta regionale più ampia della Lombardia, denominata «Foresta Gardesana Occidentale»: con i suoi 11.058 ettari occupa il 38% della superficie boscata del Parco.NON È UN CASO se ben sette Comuni dell'area Parco alto Garda (Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Valvestino e Magasa) hanno partecipato l'altro ieri con altri 32 Comuni sottoscrittori della «Carta delle Foreste» di Lombardia all'incontro in videoconferenza tra la Regione ed Ersaf per valutare lo stato di attuazione della Carta.Il documento destinato a promuovere nei prossimi anni una gestione «sostenibile e durevole» delle foreste e degli alpeggi demaniali.

Da quando la foresta Gardesana occidentale è stata avviata un secolo fa, è passata dai 65 ettari di allora agli attuali 11 mila, distribuiti in vari Comuni della riviera e del suo entroterra. Si tratta di circa la metà dei boschi demaniali dell'intera Lombardia, che sfiorano i 23 mila ettari.Per l'intero territorio del Parco questo immenso polmone verde è una risorsa fondamentale da far vivere e utilizzare soprattutto in futuro con attività turistico/sportive, green tourism e con attività culturali ed educative.Durante l'incontro on line è emerso l'impegno della Regione a sottoscrivere entro il 2025 almeno 10 «Contratti di Foresta» per la valorizzazione economica delle risorse ambientali, anche come opportunità per il contrasto allo spopolamento delle aree montane, rivedendo entro il 2024 il Piano di assestamento forestale, garantendo inoltre il reimpiego per la conduzione del patrimonio delle 20 foreste di Lombardia, tutti gli introiti della gestione.I Comuni saranno quindi chiamati ad attuare nelle comunità locali i principi della Carta sviluppando i Contratti di Foresta sul territorio.

«Questo documento - ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all'agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia - testimonia la volontà di fare rete istituzionale e di accrescere l'attrattività delle montagne e degli alpeggi, promuovendo questi ambienti come luoghi per lo sport, per il turismo sostenibile, per l'enogastronomia con l'obiettivo di intercettare i nuovi flussi turistici».

Fonte: Brescia oggi
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