Anche il Parco Ticino ha fatto le sue mosse

Quello presentato da Legambiente, coadiuvato dal comitato SalviAmo la Brughiera, non è l ' unico ricorso al Tar che mette al centro l ' opera T2-Gallarate, sono infatti tre nel complesso. Ci sono da aggiungere nel computo quello presentato congiuntamente dalle amministrazioni di Casorate Sempione (che ospiterebbe la quasi totalità della ferrovia) e Cardano al Campo, e quello del Paco del Ticino. Intervistato su queste colonne l ' ormai ex direttore dell ' ente Claudio Peja, freschissimo di pensione, aveva spiegato la posizione del Parco ribadendo la centralità delle compensazioni sul territorio.

«Quello della ferrovia T2-Gallarate è un progetto complesso - spiegava Peja -. Sull ' opera pesano diversi fattori. Il parere va raggiunto mettendo sulla bilancia tutto: quello che si perde a livello ambientale, i vantaggi e gli svantaggi economici. Chiaro che non dobbiamo dimenticare alcune situazioni non completamente definite, come l ' intervento sulla linea Rho-Parabiago e la possibilità di far viaggiare anche le merci. Detto questo, individuare delle aree e renderle permeabili è certamente un beneficio per tutto il territorio, le falde infatti non sono delimitate dai confini comunali».

Il Parco ha quantificato in tre milioni il costo dei terreni per una giusta compensazione. Cifra che non può essere però accollata al Parco e ai Comuni, come è stato proposto da Rfi nella Conferenza dei servizi che ha portato al sì sull ' opera. Secondo il Parco, questi tre milioni dovrebbero piuttosto essere sommati ai 250mila euro che Rfi ha previsto di spendere per una ripiantumazione che di fatto è l ' unica compensazione ambientale prevista. Quello al Tar non è il primo ricorso presentato dal Parco del Ticino: quest ' ultimo aveva infatti presentato un ricorso anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che poi però era stato bocciato perché l ' ente non era portatore d ' interessi sull ' opera. M.Bo.