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Parco dei Colli, un patto a sei per valorizzare fiumi e campi

( 09 Agosto 2020 )

Non esistono solo infrastrutture «grigie», dove è l'asfalto a fare da padrone. Ci sono anche le infrastrutture verdi, dove gli alberi, i fiori e la fauna guidano il nostro cammino. Su questo vuole lavorare il Parco dei Colli di Bergamo creando, dove possibile, nuove connessioni tra i 5 Parchi locali di interesse sovracomunale (Plis) che si sono convenzionati (su territori ampi, da Ambivere ad Alzano Lombardo, da Dalmine a Scanzorosciate) e il Parco stesso. Una rete dall'alto valore ambientale e paesaggistico da restituire alla collettività attraverso la realizzazione di corridoi ecologici e infrastrutture verdi, con interventi di forestazione urbana. Un'operazione di ricucitura in un territorio vasto, che comprende oltre 20 Comuni. E che riguarda anche i corsi d'acqua, creando infrastrutture «blu» e le aree agricole, connessioni «gialle».

Come? Immaginando sentieri che valorizzino la presenza di quell'agricoltura sostenibile che disegna il territorio o disegnando percorsi lungo i torrenti, prevedendo interventi sulle sponde: «Ci saranno ricadute positive dal punto di vista ambientale, ecologico e paesaggistico, e le persone potranno muoversi tra le diverse aree protette con percorsi di mobilità dolce - illustra Leyla Ciagà, consigliere del Consiglio di gestione del Parco dei Colli di Bergamo -. È un sogno a cui crediamo e che speriamo si possa realizzare, almeno in parte, in un prossimo futuro». L'ente di Valmarina ha dato il là, pubblicando un avviso pubblico esplorativo per affidare la progettazione della fattibilità tecnica ed economica «per la realizzazione di una rete di connessioni ecologiche e infrastrutture verdi tra i soggetti di tutela ambientale presenti nell'ambito territoriale del Parco dei Colli di Bergamo», si legge sull'avviso pubblicato on line (parcocollibergamo.it). Un progetto ad ampio respiro che coinvolge 5 Parchi locali di interesse sovracomunale: del Monte Bastia e del Roccolo (Scanzorosciate e Villa di Serio), del Monte Canto e del Bedesco (Ambivere, Carvico, Mapello, Solza, Sotto il Monte, Terno d'Isola), Naturalserio (Albino, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga, Ranica), Agricolo Ecologico Madonna dei Campi (Bergamo e Stezzano) e del Basso corso del fiume Brembo (Bonate sotto, Boltiere, Dalmine, Filago, Madone, Osio Sotto e Osio Sopra). L'avviso scade il 27 agosto, per la ricerca di un team (composto da un architetto paesaggista, ingegnere ambientale, agronomo e naturalista) che avrà il compito di individuare, in un territorio densamente urbanizzato, tutte le possibilità di connessione tra le aree protette. Lo studio prevede la stesura di un progetto, con relativi costi e tempi: «Il Parco ha preso molto seriamente il ruolo che Regione Lombardia, con la nuova legge sulle aree protette, gli ha conferito - conclude Ciagà -. Tanto è vero che oltre ad aver convenzionato i Plis del nostro territorio di riferimento, abbiamo avviato il primo passo di questo nuovo progetto, che interessa un vasto ambito territoriale con l'obiettivo di realizzare infrastrutture verdi, attraverso un programma mirato di forestazione urbana, di valorizzazione dei corsi d'acqua e dell'agricoltura sostenibile».

Fonte: Eco di Bergamo
Parco dei Colli, un patto a sei per valorizzare fiumi e campi
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