Le mucche di Tremosine patrimonio Unesco

AMBIENTE & TRADIZIONI. Accolta dall'organizzazione delle Nazioni unite per la scienza e l'istruzione la proposta italiana con l'alto Benaco grande protagonistaLa transumanza è un «bene culturale immateriale» Premiato l'impegno del caseificio e degli allevatori per mantenere vivi i metodi produttivi sostenibili

C'è un altro buon motivo per brindare al Caseificio Alpe del Garda di Tremosine: l'Unesco ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Il progetto di candidatura italiano al quale hanno partecipato anche Grecia e Austria, è stato avanzato nel marzo 2018 per iniziativa di pastori di molte altre regioni italiane che attuano la pratica della migrazione stagionale di mandrie e greggi.IL PARCO ALTO GARDA è della partita, perché qui da quattro anni il caseificio Alpe del Garda ha ripristinato l'antica pratica, riabbracciando le tradizioni e i valori tipici di luoghi come quelli dell'altopiano di Tremosine. Passione per il lavoro che ogni anno a settembre vede un'ottantina di capi, tutti di razza bruna alpina, muovere in «parata» dai 1615 metri di malga Ciapa (di proprietà) verso il caseificio di Polzone transitando da sentieri e strade bianche comunali.Una sosta, quella al caseificio, salutata sempre da centinaia di turisti prima di affrontare l'ultima parte del tragitto verso la stalla di Bondo. Luogo capace di ospitare 250 capi di bestiame in lattazione con metodologie di sala mungitura certificate da impianti computerizzati, abbeveratoi caldi e raffrescamento.Metodi di allevamento «sostenibili ed efficienti - è scritto nel dossier di candidatura presentato all'Unesco - rispettosi del benessere animale e dei ritmi delle stagioni».Valori che producono effetti positivi sul territorio e con la produzione (bilancio 2018) di 344.000 Formagelle e 7.000 forme di Garda. Le buone notizie in ogni caso non si esauriscono qui.Anche altre realtà dell'alto Garda si sono unite alla transumanza, altre mandrie di altri proprietari di alpeggi a Tremosine, da malga Lorina e Ca Dallera, oltre all'azienda agricola Bengalì. Segno che questa usanza non è solo tradizione ma passata ma una pratica viva. Inoltre, con il decreto legge sul clima, approvato in via definitiva, il ministero per l'Ambiente Sergio Costa ha destinato 6 milioni di fondi per salvaguardare e promuovere i valori naturalistici dei siti riconosciuti dall'Unesco patrimonio dell'umanità.