Ecco i baby-ambasciatori di biodiversità

- GEROLA - CONNESSIONI ecologiche, semi ambasciatori di biodiversità, qualità ambientale, utilizzo del territorio, coevoluzione, l'uomo in movimento sono le sei marco aree in cui si articola la proposta didattica del Parco delle Orobie Valtellinesi. Al fine di sensibilizzare bambini e ai ragazzi delle scuole sulle tematiche del rispetto del territorio e dell'educazione ambientale, l'ente parco ha pensato a escursioni, laboratori, soggiorni e progetti didattici, adattati all'età degli alunni coinvolti volta per volta. Per portare avanti le diverse attività può contare sul contributo economico di 20 mila euro del Consorzio Bim che si aggiunge a fondi propri dell'ente e sul supporto di diverse strutture: l'aula didattica di Albosaggia, l'osservatorio eco-faunistico alpino di Aprica, l'Ecomuseo della Valgerola con la «Casa del tempo», l'Ecomuseo della Valle del Bitto, la porta del Parco di Albaredo, il centro visitatori «Il legno: materiale di vita in Val Tartano», la sala micologica di Colorina. L'ANNO passato l'ente, coordinato da Claudio La Ragione e presieduto da Walter Raschetti, ha portato avanti oltre sessanta progetti didattici cui hanno partecipato 200 classi. In media le edizioni degli ultimi anni hanno contato circa 160 classi aderenti. Sono stati sette invece i ragazzi che, nel 2018, grazie a un bando regionale, hanno lavorato per l'ente nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro e quaranta gli studenti che hanno partecipato alla solo parte formativa del progetto di alternanza. Grazie alle iniziative del Parco delle Orobie, il cui confine superiore coincide con quello della provincia di Sondrio, lungo lo spartiacque tra il monte Legnone a ovest e il passo dell'Aprica a est, e quello inferiore si attesta mediamente intorno ai 1000 metri di altitudine, i ragazzi possono imparare ad apprezzare e valorizzare l'ambiente in cui vivono, creando così le basi per diventare adulti responsabili. C.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA