LETTERE
A.G.
Proprio non c'è pace per i giardini di Porta Venezia: finita Orticola, che almeno è in sintonia con l'idea di parco cittadino, anche se contesto che si chiuda parte dei giardini per una manifestazione a pagamento, ora è il turno della WIred Next Fest, con una installazione di padiglioni assolutamente sproporzionata alle dimensioni dei Giardini Montanelli, rumore ed eventi totalmente estranei allo spirito di un parco cittadino che dovrebbe essere un rifugio di verde e di pace per gli abitanti. Non potrebbero spostare le manifestazioni di questo tipo al parco Lambro o a Trenno o al parco Nord dove c'è molto più spazio e il fracasso meglio assorbito e distribuito? Tutto ciò era già stato detto gli anni scorsi e l'associazione "Agiamo" (amici dei Giardini Montanelli) aveva rassicurato un anno fa sul fatto che quella del 2018 sarebbe stata l'ultima: e invece eccoci qui di nuovo.
Mi meraviglio che un'amministrazione di sinistra come si vanta di essere quella di Milano, ceda spazi verdi in centro città per iniziative che non sono affatto benefiche, sotto tutti gli aspetti. Cara Attilia, tutti i parchi della città accolgono iniziative rivolte ai milanesi, soprattutto nella bella stagione. Lei ha ragione a dire che i Giardini Montanelli ospitano spesso manifestazioni che coinvolgono moltissime persone, questo forse anche perché si trovano in centro e sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. Ma le posso assicurare che anche nei grandi parchi di cintura ci sono eventi, magari anche più affollati, visto che le loro dimensioni consentono di prevedere un pubblico più numeroso. Inoltre, nei parchi che lei ha citato, come saprà, ci sono migliaia di persone che vanno a fare feste, picnic, grigliate, come se fosse un pezzo di campagna a portata di mano. Anche chi abita attorno a quei parchi si lamenta per "l'invasione" e preferirebbe avere il parco sotto casa meno frequentato. Ma così è, il verde è di tutti e lo dobbiamo condividere con gli altri.