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Aircraft Owners and Pilots Association

( 23 Maggio 2019 )

NOTIZIARIO AOPA

Aeroporto di Bresso: il sottosegretario Buffagni dell'M5S difende "una volta per tutte" il Parco Nord dall'invasione degli alieni (e degli aerei di carta) La questione è sempre quella, la stessa che ai limiti della noia ci insegue da ormai 40 anni: liberare il Parco Nord dalla minaccia della trasformazione di Bresso in "Aeroporto Commerciale". Come avevamo avuto modo di dire in passato, ben conoscendo il tema da oltre 35 anni ed avendo anche partecipato alle varie Conferenze dei Servizi, le svariate notizie diffuse in questi anni, compresa quella della base dei convertiplani e del fantomatico progetto Vertipass, nel tempo si sono rivelate tutte per quello che erano: delle gigantesche bufale utili solo a chi aveva necessità di finire sulle prime pagine dei quotidiani per farsi accreditare come paladino della cittadinanza minacciata dall'invasione degli alieni. L'inutile confronto politico sul tema non si è mai piegato in passato neppure di fronte alle evidenti e schiaccianti realtà tecniche del sedime: la categoria alla quale appartiene la pista lunga solo 1.050 metri del "Bordoni Bisleri", non permette di accogliere alcun velivolo appartenente al cosiddetto "Traffico Commerciale"; l'aeroporto è privo di qualsiasi radioassistenza e sistemi strumentali di avvicinamento; data la critica meteo padana prevalente, nessun volo avrebbe la garanzia di poter atterrare sotto i valori minimi di visibilità stabiliti dalle regole dell'aria per il volo a vista; l'aeroporto può operare solo dall'alba al tramonto. Chiunque mastichi un minimo di questioni aeronautiche sa bene che questi limiti da soli, sono esaustivamente vincolanti per definire il ruolo dell'aeroporto. Lo sa bene soprattutto ENAC che ha chiarito più volte, come la normativa attuale possa solo prevedere sporadicamente (per le ragioni esposte pocanzi) l'atterraggio di qualche piccolo velivolo aerotaxi a pistoni o turboelica e nulla più; in Italia gli appartenenti a quella categoria, si contano sulle dita di una mano. La definizione di "Volo Commerciale", e non di "Aeroporto Commerciale" che è un'altra cosa, in questo caso è derivata dal fatto che l'attività di aerotaxi è obbligatoriamente possibile per legge, solo a pagamento. È cosa normalissima che si atterri in un aeroporto come Bresso, trattandosi di un'infrastruttura pubblica votata all'accoglienza del traffico aereo leggero e non di un campetto privato di calcio o di tennis. Non business jet o mostri inquinanti e rumorosi quindi, ma esclusivamente qualche piccolo velivolo che vola secondo le regole del volo a vista. Stop. Non capiamo quindi, come il sottosegretario Buffagni possa ancora dichiarare sulle pagine del Giorno (https://www.ilgiorno.it/sesto/ cronaca/bressoaeroporto-1.4554620) che serve aggiornare il protocollo del 2007 "per preservare una volta per tutte il parco". La preziosa area verde, e questa è l'unica verità, non è mai stata sotto minaccia ed esiste solo perché dal 1917 c'è sempre stato l'aeroporto che l'ha preservata dalla cementificazione selvaggia. Negli anni ai bressesi sono anche state cedute ampie porzioni del verde aeroportuale. Questo la cittadinanza del comprensorio lo sa benissimo e dovrebbe saperlo bene anche il sottosegretario che è cresciuto a Bresso. Lo sanno altrettanto bene i media, anche se evidentemente fingono di ignorarlo, offrendo il palcoscenico delle loro pagine al consumato teatrino della politica, che negli anni ha usato la questione aeroporto di Bresso solo ed esclusivamente per fare propaganda elettorale di bassissimo profilo. Non si comprende come mai, anziché alimentare sterili polemiche, nessun politico locale sia stato in grado di comprendere che un piccolo aeroporto è una risorsa preziosa per il territorio. Creare nuovi posti di lavoro valorizzando la vocazione turistica del piccolo scalo, non è utopia. Basterebbe vedere cosa è stato fatto all'estero a poche decine o centinaia di chilometri di distanza da Milano: piccole realtà come Lugano Agno nella vicina Svizzera, Portorose in Slovenia, o Cannes in Francia sono modelli di produttività perfettamente integrati nel territorio e danno lavoro a decine di addetti. In Italia, sparsi su tutto il territorio, gli aeroporti cosiddetti "minori" sono 47 e i piloti italiani, cittadini non meno meritevoli di quelli che si dedicano ad altre attività, sono più di 15.000 contando anche il volo da diporto e sportivo. Gli aeroporti minori vanno rilanciati e supportati, devono poter ospitare chi ama realmente il volo: piloti, scuole di volo, aeroclub, associazioni, officine di manutenzione, istituti aeronautici, basi di Protezione Civile, eliambulanza, aeromobili di Stato, senza restrizioni per tipologia di traffico e anacronistiche segregazioni medievali. Teniamoci stretti i nostri piccoli aeroporti, o rischiamo di finire come la Grecia che li ha ceduti alla Germania. I piccoli scali sono asset strategici per la sicurezza del territorio e della cittadinanza (si pensi alle calamità naturali come l'Aquila) e sono il punto di partenza per attuare un percorso di rilancio del comparto aeronautico leggero nazionale. Caro sottosegretario Buffagni, mi permetta di ricordarle che non è solo il Parco Nord da difendere e preservare, ma anche il posto di lavoro di centinaia di addetti e tecnici altamente specializzati che con l'aviazione generale e da diporto campano a fatica, pagano le tasse e mantengono le proprie famiglie, come da difendere sono le piccole e medie imprese che si occupano in Italia di produzione di velivoli, accessori, apparecchiature elettroniche, manutenzione e servizi, e di tutto l'indotto, associazioni no-profit comprese. Tutti cittadini onesti che chiedono solo di poter lavorare o coltivare la loro passione senza assurdi atteggiamenti demagogici. Troppo? Vogliamo alimentare la continua fuga all'estero di queste risorse? Il ministro Toninelli l'ha informata che l'Italia è il paese leader mondiale nella produzione di velivoli sotto i 1.000 kg di peso? E l'ha informata che per decollare o atterrare a Bresso (unico in Italia e in Europa) serve un permesso speciale da ottenere tre ore prima? Qualcuno le ha parlato dei danni provocati dalla folle tassa su aerei ed elicotteri italiani e non, istituita dallo scellerato decreto Salva Italia del senatore a vita Monti, che a differenza di quella per le imbarcazioni da diporto non è mai stata abolita, provocando la fuga all'estero di decine e decine di aeroplani che si sono cancellati dal nostro registro e sono stati immatricolati in altri paesi UE più ospitali? E dei velivoli stranieri che grazie alla stessa tassa che assurdamente colpisce anche loro, non vengono più in Italia a spendere denaro o a fare manutenzione danneggiando le nostre aziende e lo Stato che non incassa più né IVA né accise? Qualcuno le ha parlato di quanti giovani allievi piloti di linea vanno a spendere 150.000 euro a Malta in Spagna o in Polonia per conseguire le loro licenze e abilitazioni, perché in Italia è tutto difficile per loro e non esistono né scuole di Stato né borse di studio? Il Parlamento Europeo ha definito l'aviazione generale un settore strategico con importanti prospettive di sviluppo, lei lo sa? Immagino purtroppo di no. Il governo del cambiamento di cui lei fa parte sottosegretario, dovrebbe dimostrare innanzitutto di volersi smarcare da chi per decenni ha raccontato alla cittadinanza del comprensorio "usandola", una serie di stupidaggini clamorose sul parco Nord. I bressesi (e anche i cinisellesi) l'hanno capito bene e alle ultime Comunali del 2018 hanno mandato a casa la coalizione di sinistra formata dall'ex sindaco e dei suoi sodali che da decenni hanno cavalcato la questione aeroporto, tra cui quella degli amici del Parco capitanata dall'ex sindaco Manni nonché ex presidente (ma dai?) del Parco Nord. Dovreste prenderne atto. Se mai le venisse voglia di confrontarsi e affrontare l'argomento con noi che lo viviamo sulla nostra pelle, si senta libero di farlo. Ci piacerebbe molto. Anche io come lei sono cresciuto e ho abitato a Bresso e come lei mi sono diplomato al Galvani, ma ho una visione del problema aeroporto sul territorio, decisamente più ampia e reale, come ce l'hanno anche i cittadini.

Fonte: JP4
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