A distanza di un anno dalla fine dell'esperienza di Brescia-Bergamo Capitali della Cultura per il 2023, il clima di collaborazione tra le due città continua ancora oggi a portare i suoi frutti. È stato infatti presentato in Loggia il volume «La carta di Bergamo-Brescia per le aree protette periurbane», edito da Grafo e naturale sviluppo della sottoscrizione - avvenuta lo scorso novembre - della relativa carta, promossa dal Parco delle Colline di Brescia congiuntamente al Parco dei Colli di Bergamo, con l'obiettivo di impegnare i due parchi di cintura periurbana «ad agire per l'ambiente e la qualità della vita, mediante il miglioramento degli aspetti naturalistici e paesaggistici delle periferie delle due città».
L'abbraccio verde «Come amministratori, stiamo vivendo una congiuntura estremamente favorevole - ha detto l'assessora all'Ambiente Camilla Bianchi - che ci permette di raccogliere i frutti di tutto il nostro lavoro. Stiamo chiudendo un abbraccio verde sulla città, ora dobbiamo proseguire nell'opera di informazione e sensibilizzazione sul patrimonio che possediamo». «Finalmente i parchi sono diventati un'attrazione e uno strumento per attività culturali e di sensibilizzazione - le parole di Oscar Locatelli, presidente del Parco dei Colli di Bergamo - grazie ad un progetto, a cui hanno aderito abitanti, tecnici della conservazione, associazioni ambientaliste nonché istituzioni pubbliche e private, che segna un significativo passo in avanti nella protezione delle aree periferiche delle due città; una protezione che «si rende sempre più necessaria, visto il tentativo, che nasce da un falso ecologismo, di molti imprenditori di acquistare terreni per trasformarli in distese di pannelli fotovoltaici».
Inoltre l'auspicio è che «la guida possa rappresentare un indirizzo anche per le amministrazioni locali, sulla falsariga della Carta di Gubbio del 1960 con cui sono state stabilite regole certe per la salvaguardia e il risanamento dei centri urbani».
Le radici di un percorso «Il progetto nasce su un percorso con radici profonde - ha spiegato Renato Ferlinghetti, consigliere del Parco dei Colli e uno degli autori del volume - che si innestano nella storia comune delle due città, entrambe nate sui colli come punto di scambio commerciale tra gli abitanti delle montagne e delle valli. Dalle pagine del libro si comprende bene la tensione civile di chi l'ha scritto». Coautrice del volume è la professoressa Emanuela Casti dell'Università di Bergamo, che ha sottolineato «come dal titolo si capisca fin da subito lo spirito con cui nasce il volume: dobbiamo essere alleati della natura per poterla far vivere al meglio».