Provincia e dal Parco del Mincio promuovono la mappatura del sistema di canali pubblici presenti nel bacino del Mincio: è quanto emerge dall'incontro di verifica dello stato di attuazione del regolamento che attribuisce ai Comuni il compito di definire il reticolo idrico minore.
L'obiettivo è individuare gli interventi necessari a contenere l'apporto di solidi sospesi, azoto e fosforo che i canali Osone, Goldone e Seriola Marchionale riversano nel Mincio, nelle valli del Mincio e nei laghi di Mantova, degradandone la qualità ambientale.
«Condividiamo con la Provincia l'importanza di avere una conoscenza puntuale del reticolo idrico, attraverso la sua mappatura - ha dichiarato il presidente del Parco Maurizio Pellizzer - stiamo vedendo in questi mesi come il sistema di gestione dei canali sia determinante anche in termini di sicurezza».
«Gli interventi di asportazione dei sedimenti e di contenimento della vegetazione invasiva realizzati nelle Valli sono importanti ma non sono esaustivi - ha evidenziato Sandro Bellini, dirigente del settore acque, suolo e trasporti della Provincia - bisogna agire nel bacino e sui canali a monte».
Nei prossimi giorni sarà inviato un questionario ai Comuni interessati per accertare gli adempimenti necessari anche per la creazione di fasce di rispetto intorno ai corsi d'acqua. In merito alla realizzazione di fasce tampone e inerbite, i rappresentanti di Coldiretti, Enrico Treccani, e Confagricoltura, Massimo Battisti, hanno rimarcato l'importanza di sostenere con finanziamenti le fasi delle manutenzioni. Sono intervenuti anche il consigliere provinciale delegato alla tutela e valorizzazione dell'ambiente Luca Perlari, il sindaco di Rodigo Gianni Grassi, il direttore del Parco del Mincio Cinzia De Simone e personale tecnico della Provincia e del Parco.