Sensori con tecnologia IoT per monitorare lo stato di salute di cinque boschi italiani e attività di educazione ambientale con studenti di alcune scuole del territorio.
Obiettivo: accrescere la consapevolezza sull'importanza delle foreste e fornire dati utili per la difesa del patrimonio boschivo italiano. Parte dal Parco Nord Milano #RigeneraBoschi, il progetto ideato da Sorgenia per accrescere la consapevolezza sul ruolo delle foreste nella lotta ai cambiamenti climatici e nella prevenzione di incendi e dissesti idrogeologici.
Da sempre attenta ai territori in cui fa impresa e ai temi della transizione ecologica, Sorgenia intraprende ora un percorso dedicato alle foreste italiane dopo essersi dedicata alla cura del Mediterraneo aderendo al progetto Mare. Per Michele De Censi ( nella foto ), amministratore delegato di Sorgenia, "le foreste sono importanti alleate nel mitigare il cambiamento climatico e nel proteggerci dal dissesto idrogeologico".
#RigeneraBoschi si compone di due anime tra loro connesse: un progetto scientifico coordinato da Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l'Università degli Studi di Milano, e attività di educazione ambientale rivolte ai ragazzi, lungo un itinerario che coinvolgerà sei regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Basilicata e Calabria. Il progetto scientifico si basa sui dati raccolti dai tree-talkers, sensori applicati agli alberi che monitoreranno per due anni in tempo reale lo stato di salute delle piante, la loro fisiologia, l'intensità della fotosintesi, la rapidità della loro crescita e il modo in cui reagiscono a eventi climatici intensi. I boschi da sottoporre al monitoraggio sono stati individuati in collaborazione con Pefc Italia, organizzazione internazionale che promuove la certificazione delle foreste.
All'interno di questi boschi i sensori sono stati installati in due zone distinte: una in cui la foresta cresce spontaneamente senza alcun genere di intervento, l'altra in cui si effettua una gestione sostenibile, attraverso un'attenta pianificazione di interventi calibrati rispetto alla tipologia di bosco e ai benefici ambientali e sociali che può fornire. L'obiettivo è analizzare la differenza che intercorre tra i due approcci. Secondo Vacchiano, "questo progetto ha l'obiettivo di farci capire quali sono le migliori azioni da intraprendere perché il bosco possa resistere agli eventi climatici estremi ormai sempre più frequenti e assorbire maggiori quantità di CO2".
I boschi coinvolti nel progetto scientifico sono il Parco Nord Milano in Lombardia, il bosco di Forlì-Bertinoro dell'Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Forlì-Bertinoro in Emilia-Romagna, l'Unione di Comuni Montana Colline Metallifere in Toscana, il Parco Naturale Regionale Bosco Incoronata in Puglia e il Parco del Pollino che si estende in Basilicata e Calabria.
"Abbiamo supportato questo progetto perché rappresenta un esempio concreto di come le aziende impegnate nella transizione ecologica possono contribuire attivamente a sostenere e promuovere una visione sostenibile del patrimonio boschivo", osserva Marco Bussone, presidente di Pefc Italia. Oltre al progetto scientifico, è partita una campagna educativa che coinvolgerà diverse scuole situate nei pressi dei cinque boschi in cui sono collocati i tree-talkers. Bambini e ragazzi del secondo ciclo della primaria e della secondaria di primo grado saranno accolti nelle foreste protagoniste del progetto per una lezione su ruolo e importanza del bosco, biodiversità e caratteristiche peculiari che contraddistinguono il luogo. A conclusione della formazione, con il supporto della cooperativa Erica, i ragazzi saranno coinvolti in attività di plogging, pratica sportiva che unisce una corsa leggera alla raccolta di eventuali rifiuti.