Nel corso degli ultimi decenni l’identificazione dei singoli animali ha portato a incredibili scoperte sui pattern comportamentali ma anche sulle migrazioni e la biologia riproduttiva.
Spesso abbiamo sentito parlare dell’identificazione di delfini, orche, balene in base a code e pinne, allo stesso modo il mantello delle tigri e dei leopardi è una sorta di impronta digitale attraverso la quale è possibile identificare i vari individui.
Recentemente si è scoperto che anche alcune specie di gufi hanno caratteri identificativi, come i diversi colori del disco facciale, delle ali o del petto, ma certo è sorprendente scoprire che anche per le trote è possibile il riconoscimento di ogni singolo individuo.
Una ricerca condotta da Marius Pedersen e Ahmed Mohammed del Department of Computer Science della Norwegian University of Science and Technology ha mostrato, infatti, incredibili rilevanze.
L’identificazione e il riconoscimento dei singoli pesci può rivelarsi un passo importante nella conservazione e nella gestione della pesca.
Uno dei metodi più utilizzati prevede la cattura e la marcatura dei pesci. Tuttavia, è stato evidenziato come questi processi causino danni ai tessuti, perdita prematura di tag e diminuzione della capacità di nuoto. Più recentemente, per il monitoraggio delle popolazioni ittiche sono state ampiamente utilizzate le registrazioni video marine.
Quest’ultime mostrano anche vantaggi rispetto all’elettropesca che può causare lesioni o addirittura la morte dei pesci, ma anche l’alterazione dei comportamenti riproduttivi di questi animali.
Nel loro lavoro, pubblicato su Applied Sciences, i due ricercatori dell’università norvegese hanno proposto un metodo “automatico” di foto identificazione delle singole trote fario (Salmo trutta) e definito alcuni parametri, arrivando a una precisione di riconoscimento del 94,6%.