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Una squadra per salvare LA TESTUGGINE PALUSTRE

QUESTE TARTARUGHE DIFFUSE IN ITALIA E SLOVENIA SONO A RISCHIO PER L'EROSIONE DEL PROPRIO HABITAT. MA UN GRUPPO DI ISTITUZIONI STA INTERVENENDO

( 02 Dicembre 2022 )

L'obiettivo è ambizioso: salvare la testuggine palustre italiana. Difendendo questa specie autoctona nel nostro Paese e in Slovenia da tutti i rischi che corre, come la perdita di habitat e l'invasione di specie "straniere" che la minacciano. È il progetto "Life UrCa Proemys", un'azione sinergica in favore proprio della Emys orbicularis , nome scientifico della testuggine palustre. Di durata quinquennale, l'operazione, appena partita, è cofinanziata dall'Unione Europea e vede coinvolti sette partner italiani: Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Costa Edutainment (con particolare riferimento all'Acquario di Genova), Università di Pisa, Centro Studi Bionaturalistici Srl, Parco Lombardo Valle del Ticino, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale. E poi ci sono due partner sloveni, Soline Pridelava Soli d.o.o e Javni Zavod Krajinski Park Ljubljansko Barje).

Chiare fin da subito le linee d'azione. Per contrastare la presenza di specie aliene che costituiscono una minaccia alla sopravvivenza della tartaruga nostrana, come la "nemica" Trachemys scripta, il progetto prevede un'azione di controllo decisamente aggressiva in 39 siti in Italia e tre in Slovenia. Lì, infatti, si procederà alla cattura degli esemplari invasori e al loro affidamento a centri di accoglienza specializzati. Poi avverrà il ripopolamento con il rilascio in natura, in almeno 13 siti, di giovani testuggini. «Azioni da attuare con grande rigore scientifico», chiariscono dal WWF, «e per questo accompagnate da indagini genetiche preventive al fine di garantire l'integrità e la vitalità delle popolazioni». Anche per questo saranno potenziati ben 7 centri di riproduzione in ambiente controllato in tutta Italia. E per migliorare le condizioni degli habitat naturali dove vive questa specie, sarà disposto il ripristino di ben 30 siti selezionati per una superficie complessiva di 9 ettari comprendenti diversi tipi di zone umide, paludi, zone fluviali, dune boscose o costiere, pianure alluvionali nelle due nazioni coinvolte. Queste aree, infatti, sono la loro casa prediletta. Le testuggini prediligono una dieta mista erbivora e carnivora e in questi ambienti possono nutrirsi senza difficoltà. Il recupero delle zone umide, inoltre, non favorirà solo le tartarughe, ma diverse altre specie di rettili e anfibi. Si spera così che la testuggine palustre, in Italia e Slovenia vicina alla minaccia proprio per la progressiva scomparsa delle zone in cui vive, possa incrementare i suoi numeri. Vedendosi così garantire un futuro il più possibile roseo.

Fonte: Gente, N.48
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