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Un sistema verde per Milano

( 13 Ottobre 2021 )

Quale sarà la sua prima mossa? «Sicuramente dovremo riportare velocemente in Consiglio comunale il Piano Aria e Clima (durante lo scorso mandato è rimasto bloccato in aula, sommerso dagli emendamenti del centrodestra ndr) per approvarlo».

Sta parlando del documento con cui Milano mette in fila le misure per diventare, ad esempio, da qui al 2050 una città a zero emissioni di anidride carbonica: cambierebbe qualcosa o può essere riproposto così com'è? «È già un piano molto buono. Certo, mi piacerebbe renderlo ancora più concreto, con azioni precise legate a scadenze altrettanto vincolanti. In questo senso, pensiamo solo ai lavori per rendere le case popolari efficienti dal punto di vista energetico o il progetto per avere solo bus elettrici, saranno fondamentali i fondi del Recovery. Ma la sfida può partire subito dalle piccole cose: le porte aperte dei negozi, che disperdono aria fredda d'estate e calda d'inverno, io non voglio più vederle. La lotta al cambiamento climatico si fa anche cambiando le abitudini quotidiane».

Per il capitolo verde quale sarà un impegno dei suoi primi cento giorni? «È arrivato il momento di tradurre in realtà il completamento del grande parco Forlanini in modo da creare un unico spazio da viale Argonne all'Idroscalo. In generale è quello che dovremo fare per tutte le aree verdi, a cominciare dal sogno del Parco Metropolitano in grado di cucire tutte le estensioni naturali che abbracciano la città. È questa la chiave, dare la possibilità ai milanesi di spostarsi a piedi o in bicicletta dalla scommessa del nuovo parco destinato a nascere sullo scalo Farini alla Goccia della Bovisa fino al parco Nord. Il verde non può più essere vissuto come una serie di tasselli avulsi dal resto della città, ma come un sistema omogeneo».

Il sindaco Sala ha tracciato anche un altro obiettivo: creare lavoro con l'ambiente.

Come si fa? «L'esempio migliore è il futuro incarico che daremo a Mm per riportare "in casa" la manutenzione del verde. Vorrà dire creare una regia stabile, ma anche assumere nuovi giardinieri e agronomi e botanici e paesaggisti». Presentando il suo ruolo in giunta il sindaco ha aggiunto una sfida in più per lei: dimostrare che i Verdi possono essere non solo una forza di protesta, ma anche di governo.

«È la stessa ambizione per cui abbiamo deciso di fare questo viaggio con un sindaco che vuole fare di Milano un riferimento per la sostenibilità ambientale e sociale.

Come si fa? Tenendo insieme visione e senso della realtà: possono sembrare due concetti in contrapposizione ma, con coraggio, Milano può continuare a essere una città europea che cresce senza dimenticarsi della crisi climatica e sociale. Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell'ex Macello, per dire, con verde, cultura, e case a basso costo può essere un prototipo per la città del futuro».

Non il nuovo stadio di San Siro, però. «Su quello non cambiamo idea: Milano non ha bisogno di un nuovo stadio, né di altre torri di uffici che rischiano d rimanere vuote o di centri commerciali. E non siamo i soli in maggioranza a pensarla così».

Fonte: la Repubblica - Milano
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