È di 113.883 ettari l'estensione dei boschi nella Provincia di Bergamo, il 32% dei quali si trova in Parchi regionali o nazionali e il 25% nel programma di tutela europeo Rete Natura 2000. L'intero patrimonio boschivo bergamasco è tutelato dai cosiddetti Enti forestali: tra i maggiori, Parco delle Orobie bergamasche, Parco dei Colli di Bergamo, Comunità montana Valle Seriana, Comunità montana Valle Brembana e Ufficio Territoriale Regionale (per le aree di pianura e collina non coperte dagli altri enti).
Agli Enti forestali si presentano le denunce di taglio, che segnalano un uso forestale in corso, cioè un'operazione di taglio del bosco. A loro spetta la redazione dei Piani di indirizzo forestale (Pif ) per la tutela delle superfici boscate e la valorizzazione delle risorse silvo-pastorali. All'interno dei Pif sono determinate le aree in cui possono essere compiute trasformazioni del bosco, mentre il taglio del bosco è legato ai Paf (Piani di assestamento forestale), che definiscono la programmazione dei tagli e un elenco di migliorie necessarie per valorizzare il bosco.
La trasformazione del bosco è concessa solo con autorizzazioni rilasciate compatibilmente con criteri di sostenibilità, come la conservazione della biodiversità, la stabilità dei terreni e la tutela del paesaggio. Anche il taglio del bosco, sebbene ammesso dalle leggi di tutela forestale, deve essere compiuto con precisi criteri tecnici qualitativi per mantenere sana la foresta e permettere la rinnovazione naturale. Sono 1.427 gli ettari di bosco richiesti al taglio nella Bergamasca in un anno, mentre solo 8,87 sono interessati da trasformazione definitiva.