Da qualche tempo i cigni sono tornati a popolare le acque dei fiumi e delle "morte" lodigiane, ma vederli resta pur sempre un fatto eccezionale, e così la coppia con una nidiata di sei cigni avvistata ieri mattina nelle campagne di Abbadia Cerreto è notizia che mette il buon umore.
Consola, di questi tempi grami. «Un bel regalo per chi è rimasto in pianura e si gode le passeggiate nella natura nonostante il caldo" riflette Emanuela di Crespiatica che li ha visti e fotografati. Un censimento dei cigni nel Lodigiano ad ogni modo non c'è e il dato della loro presenza è affidato all'osservazione e all'esperienza di chi vive il territorio. In questo caso Maurizio Polli del Parco Adda Sud, che prova a tracciare una mappa delle zone dove la specie ha ripreso casa: «Vicino al ponte di Lodi c'è una coppia abbastanza stabile, potrebbe essere quella che si è spostata verso Abbadia - spiega -. E a Comazzo nella zona della lanca ce ne sono altre due o tre. In linea di massima sono quattro o cinque quelle che girano su questo tratto di fiume. Come Parco non abbiamo un censimento, perché non è una specie in via d'estinzione ed è vietato cacciarli». Eppure in passato hanno rischiato di scomparire. «Erano autoctoni, poi sono stati in gran parte sterminati dall'uomo con la caccia - precisa Riccardo Groppali, responsabile scientifico del "Parco" -.
Del resto il cigno reale si chiama così perché in alcuni Paesi d'Europa fra cui l'Inghilterra era privilegio dei reali mangiarne le carni, e ciò nonostante siano dure e di cattivo sapore, stando ai vecchi testi di fine Ottocento/inizio Novecento». Poi è avvenuto un fenomeno abbastanza strano. «Sono stati introdotti i cigni "ornamentali" nei laghi della Svizzera e della Germania, quindi hanno iniziato a incrociarsi con individui selvatici e hanno ripreso a nidificare anche in Italia - prosegue Groppali -. Nello stesso tempo anche da noi, ai laghi di Como, Garda e Maggiore, sono stati portati i cigni ornamentali che accoppiandosi con quelli selvatici durante le migrazioni, hanno dato vita alla popolazione di cigni italiani». La riduzione della pressione venatoria ha fatto il resto. E «negli ultimi anni sono in forte crescita».
Tutt'altro che facile però è incontrarli. Una coppia era stata segnalata mesi fa in Adda, ma si è trattato anche in quel caso di un fatto anomalo. Una "notizia" appunto. Per natura territoriali, i cigni infatti sono tutto fuorché "social", ed è impossibile vedere più esemplari adulti insieme. Ultimi paladini della definizione di "coppia".