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I cent'anni a Mantova dei fiori di loto

( 17 Agosto 2021 )

Dai fiori di loto potrebbero nascere prodotti cosmetici.

Nell'anno in cui si festeggia il centesimo anniversario della diffusione dei fiori di loto nei laghi di Mantova, il Parco del Mincio ha avviato la sperimentazione «Rilotus» nel tentativo di riutilizzare la biomassa di queste piante. Settimana scorsa nelle acque del Mincio sono stati raccolti 300 campioni di fiori destinati all'essiccazione e all'estrazione di principi attivi per uso cosmetico.

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana con un contributo di 10.000 euro, che serviranno ad avviare la prima fase della sperimentazione alla quale collaborano la cooperativa sociale Santa Lucia di Asola e la società Econsultying-SostenAbility.

Il personale della cooperativa si occuperà della separazione dei fiori, del confezionamento protetto e del conferimento all'essiccatoio mentre Econsultying-SostenAbility si è dedicata al coordinamento progettuale e all'individuazione delle imprese interessate a testare l'uso della massa vegetale in un contesto di economia circolare. La scelta è caduta su un'industria cosmetica di importanza internazionale che si è impegnata a riutilizzare l'essenza dei fiori di loto.

«Queste piante, presenti nel lago Superiore da 100 anni, sono diventate un'icona di bellezza per Mantova e un'attrazione turistica - afferma il presidente del Parco del Mincio, Maurizio Pellizzer -. Ogni anno investiamo migliaia di euro per effettuare sfalci mirati e ridurre l'estensione dei fiori di loto, ma la massa vegetale a fine stagione si deposita sul fondo del lago e si accumula una grande quantità di materiale organico. Se la sperimentazione avrà successo si potrà proseguire nella ricerca di ulteriori partner interessati al riutilizzo delle fibre presenti nei fusti e nelle grandi foglie, ottenendo due risultati: tenere sotto controllo lo sviluppo dei fiori di loto e riutilizzare una risorsa naturale». Il fior di loto è una pianta acquatica perenne, nei laghi di Mantova è stata introdotta nel 1921 da Maria Pellegreffi, una giovane laureata in scienze naturali. La grande disponibilità di nutrienti, le alte temperature estive e le basse profondità hanno favorito lo sviluppo di questa pianta.

I fiori di loto formano grandi distese nelle acque del lago Superiore, in particolare nei territori comunali del capoluogo e di Curtatone. La specie prolifera nei canali che attraversano le Valli del Mincio dando origine a vaste isole fiorite che rappresentano una peculiarità del paesaggio dei laghi di Mantova.

Fonte: Corriere della Sera, Milano
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