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LA MILANO DEL 2030 SARA' UNA FORESTA

SI CHIAMA FORESTAMI IL GRANDE PIANO CHE IN NOVE ANNI PORTERÀ A INTERRARE TRE MILIONI DI PIANTE. «AVREMO PIÙ OSSIGENO E MENO SMOG», SPIEGA IL SINDACO

( 02 Aprile 2021 )

Gli alberi non sono più un lusso, ma una necessità. Un buon esempio viene dai cittadini milanesi, che oltre a sognare un capoluogo-bosco, hanno messo mano al portafoglio per finanziarlo, il sogno. Il progetto si chia'ma Forestami e punta a piantare tre milioni di alberi nella città metropolitana entro il 2030. Ufficializzato alla fine del 2019 da Giuseppe Conte, è partito nel novembre 2020 con una campagna di raccolta fondi. Nei primi tre mesi 73.385 finanziatori hanno donato 600 mila euro, corrispondenti a 281.160 piante già messe a dimora, più 18 mila nuovi alberi che in aprile metteranno radici tra i parchi di Milano, Trezzano, Melzo, Paullo, Gaggiano e Vimodrone. Di questo verde c'è urgente bisogno. Per questo il sindaco Giuseppe Sala ha sposato il manifesto green proposto dall'architetto Stefano Boeri, affinché ogni cittadino possa usufruire dei benefici della natura urbana. «Apprezzo molto fiori e piante. In questi giorni vediamo magnolie o ciliegi in fiore. Il mio posto preferito è l'Orto Botanico di Brera», confida a Gente il primo cittadino. «Ammirare la natura genera benessere: i nervi si distendono, i pensieri si liberano e si respira più ottimismo. È anche questo il pregio di avere alberi e spazi verdi in città. Forestami contribuirà a rendere più belli e accoglienti i quartieri di Milano e dei dintorni, migliorando la qualità dell'aria che respiriamo». Anche le periferie sono protagoniste del progetto... «Passeggiare e fare sport nei grandi parchi, tra i quali Sempione, Parco Nord, Parco Sud, Boscoincittà, così come nelle piccole aree verdi, devono essere attività facilmente accessibili a tutti, un diritto in ogni zona della città. La Milano che stiamo immaginando sarà una "città dei 15 minuti", dove percorrendo un tragitto di un quarto d'ora al massimo, in bici o a piedi, si potranno raggiungere scuole, servizi sanitari, impianti sportivi, parchi e percorsi verdi. In questo Forestami gioca un ruolo strategico. Investire nel verde vuol dire avere a cuore il futuro e offrire quartieri più vivibili, belli e ospitali con aria migliore». L'idea nasce nel 2018. «Al World Forum on Urban Forests di Mantova abbiamo provato a chiederci quali potessero essere le strategie concrete per moltiplicare gli alberi nelle nostre città, considerando che gli alberi hanno un potenziale straordinario nell'assorbire le polveri sottili e la CO2», spiega l'architetto Stefano Boeri, presidente del comitato scientifico di Forestami. «Parchi, giardini, orti urbani, filari di alberi, ma anche tetti ed edifici verdi dovranno essere una priorità se vogliamo realmente migliorare la qualità della vita urbana. Grandi esempi vengono da Londra, Parigi, Tirana ma anche diverse città del Canada. A New York, addirittura, la creazione di parchi e giardini è pensata come strumento per riqualificare aree degradate e ridurre la microcriminalità nei quartieri difficili, a dimostrazione che il verde non solo può rendere le nostre città più sane, più pulite, ma anche più belle e più sicure». I lavori sono partiti bene. «Insieme con il Politecnico e con i referenti locali stiamo studiando gli spazi dei 133 Comuni dell'area metropolitana in cui piantare. Si parla di "incremento del capitale naturale"», spiega Riccardo Gini, direttore tecnico del progetto. «In questa prima fase ci siamo concentrati sul creare piccoli boschi urbani con essenze autoctone per ricreare l'ecosistema della foresta tipica della Pianura Padana, con farnie, cerri, carpini bianchi, ciliegi, aceri campestri e i giusti arbusti, tutte piante nate da semi locali». Quando finirà la pandemia, anche i cittadini e le scuole potranno partecipare attivamente alle operazioni. «Ci sarà persino la possibilità di adottare una piccola pianta da far crescere in balcone per poi piantarla durante alcuni eventi pubblici». Il progetto si sostiene attraverso donazioni. Singoli e aziende possono contribuire attraverso il sito www.forestami.org (Giorgio Armani, per esempio, ha già donato due grandi alberi, piantati al Parco Nord). In alternativa, si possono versare due euro attraverso i bancomat di Intesa San Paolo. Sul sito di Forestami si potranno presto leggere le indagini sull'impatto della forestazione urbana sul benessere psicofisico, condotte dal Politecnico. Gente e la casa editrice Hearst sono partner di Forestami, all'interno del programma Hearst Getting Greener, che orienta l'azienda e invita i suoi lettori verso consumi e comportamenti più sostenibili.

Fonte: Gente
LA MILANO DEL 2030 SARA' UNA FORESTA
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