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È pronto il piano di salvataggio per l'esodo di rospi e tritoni

Alta Val Cavallina In campo le guardie ecologiche, ma si cercano anche altri volontari. Obiettivo: vigilare sull'attraversamento degli anfibi lungo oltre due chilometri di strada

( 15 Febbraio 2021 )

Pur tra mille problemi, con l'emergenza sanitaria che impone notevoli limitazioni, anche quest'anno sui laghi d'Endine e di Gaiano la campagna di salvataggio dei Bufo Bufo e dei loro cugini anfibi si farà. La Comunità montana dei laghi bergamaschi (Cmlb) dal primo marzo inizierà a posare i circa 2,5 km di barriere ai due lati della Strada provinciale 76, tra Endine e Monasterolo, per passare poi all'azione vera e propria dalla seconda settimana dello stesso mese. Il Covid-19, del resto, in alta Val Cavallina non ha stravolto i ritmi della natura.

Per una quarantina di giorni, fino a metà aprile, rospi, tritoni, salamandre, rane e raganelle usciranno come sempre a migliaia dalle loro tane per scendere verso l'acqua, dove potranno concludere il proprio ciclo riproduttivo, per poi risalire verso le alture e i boschi da cui erano venuti. A questo scopo gli animali, che preferiscono muoversi dopo il tramonto, dovranno però trovare i sottopassi creati ad hoc, oppure attraversare la strada, con risultati prevedibilmente drammatici se non ci fosse nessuno a dar loro una mano. La posa delle barriere serve in effetti a bloccare l'attraversamento, mentre l'azione dei soccorritori consiste nel trasportare gli anfibi manualmente da una parte all'altra della carreggiata.

«Possiamo contare al momento su circa una quindicina di Guardie ecologiche volontarie (Gev) della Comunità montana dei laghi bergamaschi e di diversi altre realtà della Provincia e della Regione, come la Comunità montana della Val Seriana, il Parco dell'Adamello, il Parco del Serio e probabilmente il Parco nord di Milano - spiega Luca Valetti di Cmlb -. Ma crediamo che se ne aggiungerà un'altra decina. Dal punto di vista operativo, abbiamo diviso la zona del Lago d'Endine e del Lago di Gaiano in vari settori. Le Gev, in cinque per ogni uscita, si divideranno per presidiarli tutti, coordinando le operazioni di salvataggio e censimento degli anfibi, e una di loro farà la spola in macchina per garantire la sicurezza dell'intervento». Le Guardie da sole, tuttavia, non possono far fronte alla marea in arrivo: nel 2019, per rendere l'idea, furono effettuati circa 50 mila salvataggi (il che, è bene ricordarlo, non significa che si sia trattato ogni volta di esemplari diversi). Per il 2020 i dati non ci sono. La diffusione in Italia dell'epidemia ha impedito, se non nei primi giorni, lo svolgimento delle operazioni; una carenza in ogni caso mitigata dal fatto che la zona rossa aveva quasi del tutto annullato il traffico sulle strade.

I soccorritori
Le Gev avranno, insomma, bisogno dell'aiuto di volontari «civili», purché attenti alle disposizioni anti-assembramento e disposti ad imparare, sotto la guida degli esperti, il «mestiere» di soccorritore. «Ne potremo impiegare tre o quattro per settore ogni sera, in modo da garantire il distanziamento sociale - prosegue Valetti -. Chi desiderasse partecipare ai salvataggi dovrà presentare in Comunità montana una liberatoria, portare con sé l'autocertificazione e comunicare la propria adesione all'indirizzo e-mail luca.valetti@cmlaghi.bg.it. Raccolte le adesioni, gli organizzatori stileranno un calendario delle spedizioni, che si svolgeranno tutti i giorni di sera, anche oltre l'orario di coprifuoco delle 22, specialmente dopo il cambio dell'ora legale ad aprile: questa è la circostanza per cui si richiede l'autocertificazione, motivata dalla "pubblica utilità». Un elenco di tutto il necessario, tra documenti, attrezzature e informazioni utili, è già presente sulla pagina facebook della «Stazione Anfibi "Gianni Grasseni" salvataggi Lago di Endine», un ente in attesa di notizie sull'eventuale rinnovo dei contributi per le proprie attività da Regione Lombardia.

Fonte: Eco di Bergamo
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