Parco delle Associazioni Un piano comprensoriale potrà farlo rinascere

Si trova a poche decine di metri dall'ormai «storico» cumulo di rifiuti forse tossici, e per un breve tratto scorre parallelo a quest'ultimo lungo il fiume Oglio: è il percorso natura e svago «Calamét», meglio conosciuto come il Parco delle Associazioni brenesi. Voluto oltre vent'anni fa da Vivi Breno (l'associazione fondata da Giuliano Laini nel 1996), era stato realizzato su concessione del Magistrato del Po, e non per molti anni, purtroppo, è stato un polmone verde della cittadina, luogo di relax per famiglie e gruppi e anche osservatorio diffuso di numerose specie animali, di uccelli soprattutto: dalle cince ai tordi, dai merli all'airone cenerino, passando per rondini e nibbi bruni.

PERCHÉ un discorso al passato? Perché ormai questa grande area è abbandonata, colonizzata da rovi ed erbe infestanti, anche se e sempre pregevole dal punto di vista naturalistico e faunistico, in quanto casa di numerose specie botaniche e faunistiche: mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. La zona è ancora frequentato da ciclisti, podisti e da chi ama camminare nella natura, e per fortuna esiste un progetto di recupero e rilancio concertato fra i Comuni di Malegno, Breno, Losine e Cerveno.Il piano prevede la realizzazione di un percorso didattico di una decina di chilometri sul tracciato della Via Valeriana, che sul territorio brenese includerebbe il passaggio alla panchina gigante e proprio la discesa e l'attraversamento del Parco delle Associazioni, che verrebbe così riqualificato. È stato presentato dall'assessore al Turismo di Breno Elisabetta Bontempi durante l'ultima seduta del consiglio comunale, e ora si tratta di attendere.RISALE ORMAI a nove anni fa l'ultimo intervento sul Calameto: era stato eseguito congiuntamente dal Comune, dal Parco dell'Adamello e dal Consorzio forestale Pizzo Badile e aveva attuato una riqualificazione, con la posa di una serie di tabelloni esplicativi che informavano sulle potenzialità della località a ridosso dell'Oglio e dei laghetti che conservava, oggi ridotti a pozze d'acqua stagnante. Nel frattempo il Parco dell'Adamello ha realizzato il frequentatissimo sentiero fluviale, ma Calameto è rimasto quasi ai margini dell'operazione; un corpo estraneo fra l'Oglio e la ciclabile.