Rana e tritone, operazione salvataggio

Un finanziamento da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e, da questa settimana, le operazioni sul campo. Escavatori al via, parte l'intervento «Salva habitat», obiettivo sopravvivenza e salvaguardia di due popolazioni superprotette dell'Oasi delle Foppe, la Rana di Lataste e il Tritone crestato. Entrambi popolano gli stagni e i laghetti e rientrano nelle specie di anfibi di interesse conservazionistico all'Oasi delle Foppe del Wwf.

E' il Parco Adda Nord a comunicare l'avvio delle operazioni, che dureranno per diversi mesi, e rientrano nell'ambito dei progetti sovracomunali «Natura Vagante» e Life Gestire 2020. L'intervento nel dettaglio. Le Foppe dell'Oasi sono soggette «a dinamiche di degrado, tra cui un naturale interramento dovuto all'accumulo di biomassa sul fondo, eutrofizzazione e carenza d'acqua». Di qui il rischio sopravvivenza per le popolazioni di anfibi e rettili che vi vivono stabilmente e qui si riproducono. L'interramento è solo uno dei problemi: il secondo è la presenza di piante esotiche o autoctone invasive, che rischiano di soffocare la fauna autoctona. «Già a partire dal 2010 - così una nota - nell'ambito del Progetto Cariplo sulla conservazione della fitodiversità acquatica, si intervenne, senza però risolvere del tutto il problema».

L'intervento che si svolgerà quest'anno è di tipo strutturale, punta al mantenimento di un adeguato livello idrico negli stagni e di una corretta esposizione al sole, «con l'obiettivo di favorire il ripopolamento delle due specie, classificate come Rana latastei e Triturus carnifex». All'opera piccoli escavatori cingolati con benna specifica per lavori in acqua e pinza forestale, «in grado di rimuovere la sostanza organica con la minor quantità di acqua possibile». Tempi e metodi: «Saranno calibrati - ancora il Parco - perché l'impatto sulle specie sia minimo. Le operazioni saranno condotte da personale con esperienza specifica nel monitoraggio e nella gestione di popolazioni di vertebrati acquatici delle zone umide». I lavori saranno condotti dal personale di Ersaf (Ente regionale per i servizi all'Agricoltura e alle Foreste), con cui il Parco collabora.