Ecco i robot per la cura del bosco

Veri e propri robot telecomandati saranno utilizzati in via sperimentale nell'ambito del progetto C.Oro-Capitale Orobie che sarà attuato sul territorio del Parco delle Orobie Valtellinesi. Grazie alla collaborazione di Fondazione Fojanini, infatti, il Parco potrà arricchire il suo progetto, incentrato su una «selvicoltura 4.0», con l'utilizzo di tecniche all'avanguardia per il raggiungimento di un importante obiettivo: manutenere e valorizzare l'importante capitale naturale che caratterizza il comprensorio orobico. «L'intenzione del progetto C.Oro è di riprendere le buone prassi del settore agricolo e della selvicoltura - ha detto il presidente del Parco delle Orobie Valtellinesi, Doriano Codega - Coinvolgendo anche le comunità locali». Il progetto in cui si inserisce questa azione è finanziato da Fondazione Cariplo e ha come capofila il Parco delle Orobie Bergamasche a cui si aggiungono il Parco delle Orobie Valtellinesi, il Parco della Grigna, la Riserva delle Valli di Sant'Antonio. Il contributo è pari, complessivamente, a un milione e 200mila euro. Dell'ammontare complessivo stanziato nei confronti di tutti i partecipanti, 87mila euro saranno utilizzati dal Parco delle Orobie per questa iniziativa. Gli interventi prevedono, nei maggenghi di Campelli e Bratte, ad Albosaggia, e nei maggenghi di Val Caronella, a Teglio, l'esecuzione di tagli generalizzati per il decremento della vegetazione arborea-arbustiva invadente le aree prative per il recupero del cotico erboso, associati a diradamenti e tagli selettivi lungo i margini già colonizzati dal bosco, al fine di ricreare un variegato ambiente di transizione con l'area boscata; azioni che saranno seguite da due successivi interventi di decespugliamento dei ricacci della vegetazione tagliata. Per eseguire ilavori, come detto, saranno impiegati robot che procederanno allo sfalcio. Gli automi saranno guidati da esperti che li utilizzeranno attraverso comandi da remoto. «Il progetto C.Oro è concatenato a quello di rimozione dell'ecomostro in attuazione sempre nella zona dei Campelli. Tutti i nostri progetti, infatti, tendono ad essere tra loro collegati», ha aggiunto Claudio La Ragione, responsabile tecnico del Parco. La salvaguardia degli habitat di prati-pascolo, centrale per il progetto, è fondamentale, oltre che dal punto di vista paesaggistico, anche da quello della sicurezza: l'incuria dei boschi può divenire pericolosa.