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Impianto alla foce dell'Osone per bloccare detriti e rifiuti

( 01 Agosto 2020 )

Dare ossigeno alle Valli del Mincio, arrestando il flusso di detriti e rifiuti che rischia di soffocare una delle zone umide più importanti d'Europa.

Questo l'obiettivo del Parco del Mincio, che si appresta a realizzare uno sgrigliatore automatico semovente a Curtatone, in prossimità della foce dell'Osone. Il dispositivo sarà in grado di fermare la corsa del limo, dell'erba, del legname e delle immondizie che dal canale si riversano nelle acque della riserva naturale, creando notevoli danni all'ecosistema delle Valli del Mincio. I rifiuti e i detriti trasportati dalla corrente verranno catturati da un sistema di griglie e poi trasferiti in appositi cestelli, che un nastro trasportatore condurrà fuori terra.

Lo sgrigliatore automatico semovente verrà realizzato su un terreno che il Parco ha acquistato alcuni giorni fa da un privato. L'area misura poco meno di un ettaro e fa parte di un appezzamento agricolo privo di fabbricati, sito nel Comune di Curtatone, sulla sponda destra del canale Osone. L'acquisizione del terreno, costata 37mila euro, è il primo passo di un intervento di risanamento delle acque che prevede un investimento complessivo di 305.810 euro.

Le risorse economiche sono stanziate da Aipo e dalla Fondazione Cariplo, nell'ambito del progetto "Ecopay connect 2020".«È una progettualità complessa per apporto tecnico e finanziario - commenta il presidente del Parco, Maurizio Pellizzer -. La riqualificazione del canale Osone, corso d'acqua che ha origine al di fuori della riserva naturale ma che riversa nelle Valli del Mincio cospicue quantità di materiale solido, in particolare limo, erba, legname e plastica, è uno degli obiettivi prioritari del Contratto di fiume. Ora, con l'apporto progettuale di una società di ingegneria altamente specializzata e con la consulenza di esperti in aspetti ambientali e geologici, possiamo dire che il raggiungimento dell'obiettivo è vicino, grazie all'impegno finanziario di Fondazione Cariplo ed Aipo, a cui siamo molto grati».

Accanto allo sgrigliatore automatico, saranno realizzate altre opere di difesa e riqualificazione della zona umida. Tra queste spicca la piantumazione di essenze autoctone, che fungeranno da filtro per il materiale solido, depurando le acque da rifiuti e detriti. Il Parco potenzierà alcune specie arboree tipiche del territorio che si estende al confine tra Grazie e Rivalta, puntando in particolare su canneti, ontani e sulla pianta acquatica Vallisneria Spiralis. La costruzione dello sgrigliatore e le piantumazioni prenderanno il via in autunno. Nel frattempo l'ente si concentrerà sul progetto esecutivo e sulle procedure per la gara d'appalto.

Fonte: Gazzetta di Mantova
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