Anfibi in amore, Gev in prima linea Centinaia di rospi salvati dalle strade

VARESE

Non si fermano le Gev del Parco Campo dei Fiori: stanno portando in salvo centinaia di rospi diretti nelle zone umide per la riproduzione. Per la presenza di barriere anti-investimento in strada, serve la " navetta " . Polveroni a pagina 19 Un esemplare appena salvato, in alto il responsabile delle Gev Sergio Brillo, a destra la squadra al completo (foto Redazione) Ha un sapore davvero romantico la storia dei paladini dei rospi, le Guardie ecologiche volontarie del Campo dei Fiori che anche in queste settimane così particolari continuano la loro attività, spesso sotto le stelle, in totale sicurezza. Perché proprio nel momento in cui la natura si risveglia non si può evitare di accompagnare gli anfibi del Parco nel loro viaggio per la riproduzione dalle tane alle zone umide, spesso di là da una strada molto battuta dalle auto. Con la posa delle barriere di contenimento, ormai diffuse in molte zone del Varesotto, si evita il salto sull ' asfalto, sinonimo di investimento quasi sicuro. Ma proprio per quello poi le squadre devono intervenire, raccogliere gli esemplari nei secchi e portarli direttamente a destinazione. Una sorta di navetta che evita il pericolo e porta gli animali a destinazione, per fermare una vera e propria strage che stava avvenendo nelle zone verdi. «Anche in questo periodo di riduzione dei servizi, si segue la situazione degli anfibi per evitare che le barriere possano diventare una trappola», spiega il presidente del Parco Giuseppe Barra. Un lavoro che si fa per passione prima ancora che per servizio: e infatti quasi si commuove Sergio Brillo, Gev coordinatore della vigilanza faunistica nel Parco, nel raccontare l ' esperienza del gruppo. «Per noi questa è l ' ora X, i rospi hanno un orologio biologico infallibile e con l ' arrivo della primavera, alternata a umidità e sole, quasi tutti si sono svegliati e stanno uscendo dalla terra per la deposizione delle uova: non possiamo lasciarli soli proprio adesso - racconta -. Il fenomeno è altalenante nei giorni, perché dipende tutto dalle condizioni climatiche: gli anfibi sanno come fare, vivono così da 300 milioni di anni. Nel Campo dei Fiori ci sono molte zone umide libere, non attraversate da strade e in quel caso non ci sono problemi. Altrove però si rischia un investimento collettivo: dalla Rasa verso il Brinzio ricordo scene molto tristi in passato, con tantissimi esemplari, anche il 70 per cento, morti schiacciati». Ecco allora che vent ' anni fa è nato questo progetto naturalistico provvidenziale e insieme semplice, con la posa delle barriere in particolare sulla Provinciale 45 a Brinzio e a Castello Cabiaglio: ma i volontari sono in arrivo da tutti i paesi e addirittura da fuori provincia. Facile immaginare che in questi giorni non possano muoversi per raggiungere le aree del servizio. Chi vive in zona sopperisce ed entra in azione sia al mattino sia in orario serale: «Ci siamo attivati proprio perché non possiamo evitare l ' accompagnamento nonostante l ' assenza di molti colleghi, visto che è stato proprio l ' uomo a creare i blocchi anti-investimento - spiega ancora il responsabile Gev -. Se non li trasportassimo, non permetteremmo il ciclo naturale. Alcuni addetti si fermano al mattino e poi usciamo in due o tre dopo le 21.30-22 visto che questi sono animali notturni. In alcuni punti sono stati costruiti dei tunnel, utili per metà della popolazione, perché molti non hanno la tendenza a infilarsi. Vediamo dalle fototrappole installate in zona che spesso il rospo non vi entra. Forse la posa di lucine a led indicherebbe meglio la strada». Elisa Polveroni © RIPRODUZIONE RISERVATA