Il ritorno degli storioni nell'Adriatico

Animal mente Progetto di un bergamasco

Un progetto regionale che è un esempio di difesa di una specie. Gli storioni liberati nel fiume Ticino grazie ai progetti «Life» stanno tornando a ripopolare il Mare Adriatico dopo oltre mezzo secolo di assenza. Sono esemplari di storione cobice (Acipenser naccarii) e storione ladano (Huso huso), che il Parco del Ticino ha allevato nei propri ambienti e poi liberato nel fiume. Lo storione cobice del bacino del Po, un animale migratore anadromo, portato a trascorrere il tempo del proprio accrescimento in mare presso le coste e a risalire i fiumi solo per compiervi la riproduzione, era ormai confinato da decenni in una piccola popolazione, adattatasi alla vita stanziale nel basso fiume Ticino. Lì il Parco, con il progetto "Life Ticino Biosource", ha proposto l'istituzione di un'area protetta dedicata, inserita nella Rete Natura 2000: il Sic "Siti riproduttivi di Acipenser naccarii". La sfida era rinforzarne la popolazione e riportarlo alla vita anadroma, favorendo la ricolonizzazione del reticolo del Po in cui era originario. Dal 2017 il fiume è stato reso di nuovo percorribile grazie al progetto Life-Natura Con.Flu.Po, di cui è stata capofila Regione Lombardia - Direzione generale Agricoltura, con la realizzazione del passaggio per pesci più grande d'Europa a Isola Serafini, che ricollega i due rami del Po posti a valle della grande diga con il tratto di monte. Il progetto è firmato da un bergamasco, Roberto Bendotti, ingegnere e guardia volontaria dell'Associazione Pescatori di Bergamo. Tra le migliaia di animali liberati, cento esemplari prossimi all'età adulta sono stati muniti di trasmettitore a ultrasuoni inserito chirurgicamente nell'addome: i segnali emessi da un esemplare di storione cobice rilasciato sopra Piacenza nel maggio 2017 sono stati registrati centinaia di chilometri a valle, nei pressi di Papozze (Rovigo), nell'aprile 2018.