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Gita fuoriporta per il primo dell'anno

( 31 Dicembre 2019 )

TREZZO SULL'ADDA di Barbara Calderola I vecchi lavatoi a Trezzo sono il punto ideale per iniziare la gita fuori porta di Capodanno. Da qui, comincia una passeggiata fra storia e natura che si trasformerà in un'esperienza indimenticabile anche per il turista più esigente. Lo scenario del «laghetto» citato da Alessandro Manzoni ne «I Promessi Sposi» è unico: la grande ansa del fiume è dominata dall'imponente mole del Castello Visconteo. Di origine longobarda, il maniero è stato ampliato da Federico Barbarossa. Il ponte, a campata unica di 72 metri, era alto 25: fu costruito su tre livelli per consentire il passaggio separato di carri e pedoni. Un'opera di ingegneria notevole per i tempi. Oggi, ai piedi della rocca si può ammirare la centrale idroelettrica «Taccani» voluta dall'industriale Cristoforo Benigno Crespi e progettata dall'architetto Gaetano Moretti. Capolavoro del Liberty, la «cattedrale» dell'energia rimane una delle testimonianze più interessanti della Rivoluzione industriale lombarda. I più temerari potranno noleggiare una bicicletta per costeggiare il fiume alla scoperta della Rocchetta, il santuario-gioiello di origine romanica al confine con Cornate e delle chiuse leonardesche, dal Ponte di Paderno a Imbersago, in sella ci si immergerà nei luoghi dell'Ecomuseo Adda dedicato al grande genio rinascimentale. La vetrina all'aria aperta offre angoli mozzafiato. Senza scordare Vaprio, con i suoi palazzi e le sue vedute e gli originalissimi presepi in mostra alla Casa del Custode delle Acque. Unico nel suo genere, il percorso lascerà i neofiti a bocca aperta. Il curioso incontrerà vestigia celtiche, longobarde e romane, opere idrauliche della bonifica benedettina, castelli medievali, chiese, dipinti e affreschi, filatoi e opifici cotonieri di inizio secolo, e infine il villaggio operaio di Crespi, Patrimonio dell'Unesco, un fermo-immagine su un mondo ormai scomparso e qui perfettamente conservato. Leonardo studiò più volte Vaprio e Trezzo e le riprodusse in schizzi e in disegni custoditi nel Codice Atlantico, facendone il panorama dei suoi dipinti più celebri conservati nei musei più importanti del mondo. Un'altra perla incastonata da queste parti è il santuario della Divina Maternità con l'annesso convento dei Carmelitani Scalzi di Concesa (1642) alle pendici di uno sperone roccioso a picco sul fiume sopra il quale si trova Villa Gina, sede del Parco Adda Nord, costruita nel 1855 sui ruderi di un castello da Paolo Bassi, che prese a modello la fiorentina villa Fontallerta. Costeggiando il naviglio si passa dalla ruota del mulino di Villa Castelbarco e dalla cartiera Binda, ormai dismessa. Fino a Groppello con il suo caratteristico «Rudun« e al centro di Cassano. Dove svettano la settecentesca Villa Borromeo, perla del neoclassicismo lombardo e il castello del IX secolo, che domina l'argine del canale Muzza, realizzato prima del Mille. Da Groppello si può arrivare al suggestivo «Salto del gatto» dove le acque del Villoresi entrano in parte nell'Adda ed in parte nella Martesana tramite gradoni e sottopassi. Più avanti la diga dell'Italcementi sbarra il corso del canale creando un piccolo invaso in prossimità della centrale. Per dettagli: www.in-lombardia.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: QN - Il Giorno, Milano
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