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A passeggio nel Parco Nord tra bacche colorate forsizie in fiore e germani reali

( 16 Dicembre 2019 )

Natura d'inverno

M arrone, in tutte le tonalità. Grigio e bianco, come le cortecce delle betulle e del Populus alba (pioppo bianco). Giallo, come i tappeti di foglie che si allargano sui prati. Verde scuro, la tinta delle foglie superstiti, aghi delle conifere e chiome di arbusti e alberi sempreverdi. I colori dell'inverno sono meno appariscenti di quelli delle fioriture primaverili, ma non meno magici. E proprio l'uniformità cromatica regala, all'occhio pronto a cogliere i dettagli, sorprese inaspettate. Una passeggiata dentro al Parco Nord Milano (parco periurbano, 640 ettari di estensione, il doppio di Central Park), anche in una giornata bigia, con il cielo quasi privo di luce, può diventare un'avventura botanica.

Le bacche. Tutte rosse e minuscole? Proprio no. Nei cespugli di Symphoricarpos spiccano meravigliOse bacche rosa carminio, simili a perle (una lunga siepe accompagna la discesa verso il laghetto Cinisello). Le vermiglie, poi, non sono tutte uguali. Le più appariscenti sono quelle del Biancospino: rosso fuoco, grandi come ciliegie, spuntano a grappoli fra i rami spinosi, barriera difensiva contro gli uccelli che ne sono ghiotti (gli esemplari più belli si trovano vicino alla passerella Foglia). Di forma ovoidale e dimensioni più ridotte quelle del Berberis, che si confondono fra le ultime foglie porpora scuro; microscopiche ma abbondanti a formare chiazze di rosso intenso quelle del Cotoneaster (entrambe sul vialetto che conduce alla passerella).

La camminata procede, ci si avvicina alle zone boschive. In questa stagione il bosco è come trasparente, lascia vedere il suo interno. Emergono le forme dei tronchi e il disegno dei rami attorcigliati. E quando tutto sembra uniforme e addormentato, la natura è pronta con un nuovo colpo di scena: macchie arancio e fucsia brillano fra i rami di un Euonymus europaeus (nei pressi del velodromo). «È una specie autoctona della pianura padana», rivela Fabio Campana, responsabile del servizio ambiente del parco, «il frutto è una capsula rosa acceso che quando si apre rende visibile il seme, coloratissimo e così bello da sembrare quasi un'infiorescenza». L'agronomo indica altri gioielli invernali. È il momento dei fiori maschili dei noccioli, simili a morbide pignette, e delle prime forsizie gialle. «Sono in anticipo, la fioritura arriva a fine inverno, è un effetto del cambiamento climatico, c'è stato qualche giorno di phon nell'ultima settimana e alcune gemme si sono aperte».

Il paesaggio cambia ancora, radure si alternano a lievi declivi (sotto ci sono le macerie della Breda) e a zone boschive, in fondo si intravede l'acqua. Il lago è circondato da cannucce di palude e da Cornus Sanguinea (i tronchi rossi a pelo dell'acqua sono spettacolari). A riva, a debita distanza ma pronti allo scatto, un gruppo di gallinelle e germani reali e qualche gabbiano. «Si sono abituati al pane e al cibo lanciato dai visitatori, non va bene, cibarli è un errore», avverte Campana.


Marta Ghezzi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Da sapere

 

Il Parco Nord Milano, sempre aperto, è raggiungibile da via Ornato, da via Giuditta Pasta o da Bruzzano

È percorribile anche in bicicletta. La sede operativa è a Cascina Ferrario (via Clerici 150, Sesto S.G.)

 

Il parco promuove attività naturalistiche e visite guidate. Per informazioni consultare il sito parconord.milano.it

Fonte: Corriere della Sera, Milano
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