Una settimana da mille alberi

l'ambienteAlla fine dell'inverno saranno ventimila le nuove piante, la giunta lancerà una fondazione con privati e residenti per sostenere i costi di ForestaMi Boeri: da Milano segnali concreti per invertire il cambiamento climatico

● a pagina 3 È il sogno di una città più verde, che respira grazie agli alberi e che ragiona in una prospettiva di lungo periodo e metropolitana. Per il 2030 saranno tre milioni i nuovi alberi piantati fra Milano e i 132 Comuni della cintura. Ma già entro marzo il Comune prevede di metterne a dimora 20.433, anche mille a settimana. A partire dai cortili delle case popolari, non solo in centro. Anzi, a guardare le cartine, si vede che i quartieri interessati da questa vera e propria riforestazione sono quelli fuori dal Municipio 1. L'impegno che prende l'assessore al Verde e all'Urbanistica Pierfrancesco Maran è quello di mettere in terra due alberi per ogni nuovo nato - il doppio di quel che era stato promesso a inizio mandato - e altrettanti per ogni nuovo posto auto che verrà creato.
Maran, seduto di fianco a Stefano Boeri, che ha firmato il pluripremiato Bosco verticale, assicura che si tratta di «una vera rivoluzione che porta a raddoppiare la quota di verde che creiamo ex novo: solo tre anni fa piantavamo novemila alberi l'anno, nel 2018 siamo arrivati a 16 mila e quest'inverno superiamo i 20 mila dentro la città, 100 mila nell'area metropolitana, da 85 mila dell'anno scorso, con il 122 per cento in più di interventi in tre anni. La prossima settimana lanciamo una fondazione dove privati e cittadini possono contribuire a questa crescita». Fra i luoghi scelti per la piantumazione di bagolari, querce, ontani e ippocastani che inizia mercoledì, ci sono piazza Sant'Agostino dove è in corso un cantiere che ne cambierà completamente il volto entro l'estate, ma anche piazza Sraffa dove la Bocconi sta per inaugurare il nuovo campus alla presenza del presidente Mattarella, e poi il Giambellino, via Viterbo, Bosco in città, via Ceresio, via Domodossola, solo per citarne alcuni. «Stiamo cambiando il modello di progettazione della città per i prossimi dieci anni - dicono Maran e l'assessore alle Politiche abitative Gabriele Rabaiotti - .
Cerchiamo di togliere asfalto e di mettere alberi, coinvolgendo le scuole e le case popolari, questo cambierà la qualità della vita dei milanesi». Tutto ciò in collaborazione con la Città metropolitana, come ha sottolineato la vicepresidente Arianna Censi, «un modo per dare a noi e ai nostri figli un futuro migliore».
Da mercoledì prossimo in Triennale parte il World Forum on Urban Forests, con l'intervento del presidente del Consiglio Conte, dove verrà presentato il progetto ForestaMi, pensato proprio per aumentare la resilienza del territorio urbano agli effetti del surriscaldamento globale. «Milano è stata una delle prime città al mondo a sperimentare la forestazione urbana, con Parco Nord e Bosco in città, moltiplicando le superfici vegetali, dando un segnale concreto di volontà di invertire il cambiamento climatico - ha spiegato l'architetto Stefano Boeri, presidente di Triennale - perché gli alberi si nutrono di anidride carbonica, sono l'unica vera nostra tecnologia per salvare il clima in un contesto dove le città sono responsabili della produzione dell'85 per cento della produzione del Co2». Milano si confronterà con Melbourne, New York, con le altre città italiane, ma anche con Dar Es Salaam e Addis Abeba dove sono stati piantati centinaia di milioni di alberi in pochissimi giorni.

Foto: kL'ora del risveglio Per gli alberi tra Milano e Città metropolitana il piano ForestaMi vuole arrivare a una crescita di tre milioni di esemplari entro il 2030