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Con gli storioni l'ecosistema rinasce

( 22 Ottobre 2019 )

MAGENTA di Francesco Pellegatta Quasi 400mila storioni tra giovani, giovanissimi e adulti rilasciati in pochi anni. Vengono dagli allevamenti di Magenta, Abbiategrasso e Cassolnovo gli esemplari che stanno ripopolando il Mare Adriatico dopo mezzo secolo di assenza. La scoperta scientifica è stata annunciata ieri a Palazzo Pirelli, in Regione, dove il Parco del Ticino ha presentato quello che può essere considerato, ad oggi, il più grande successo del progetto Life Ticino Biosource. La conferma è arrivata quando tre esemplari marcati con un trasmettitore e rilasciati nel fiume azzurro, sono stati individuati circa 380 chilometri più a valle, nei pressi di Rovigo, all'altezza del delta del Po. Segno che gli storioni cobice e ladano si stanno ambientando e ricominciano quello che dovrebbe essere il loro naturale ciclo vitale; quindi una vita trascorsa in mare per poi raggiungere le acque dolci e riprodursi. Mentre i giovani esemplari faranno il percorso inverso, dirigendosi nell'Adriatico. Questo è stato possibile non solo grazie agli allevamenti del Parco del Ticino ma anche a un'opera di ingegneria come il salto di Isola Serafino, nel Po, realizzato nel 2017 per aprire al passaggio dei pesci l'ultimo grande sbarramento sull'asta del fiume. Con l'aiuto dei pescatori, inoltre, il Parco ha organizzato una task force per creare e proteggere una zona di riproduzione dedicata proprio agli storioni cobice, l'unica di questo genere conosciuta nel mondo. Entusiasti l'assessore regionale all'Agricoltura, Fabio Rolfi e la vice presidente del Parco Ticino, Cristina Chiappa: «Celebriamo un evento scientifico di grade rilevanza - ha dichiarato Chiappa -, che non ha precedenti, almeno in campo nazionale». Ma il progetto europeo Life, che vede come capofila Regione Lombardia con la collaborazione di numerosi enti quali Graia, Aipo, l'Autorità di bacino del fiume Po, Enel e Fondazione Cariplo non si è limitato agli storioni. Basti pensare ai 300mila barbi e al milione di savette - oltre a numerosi altri pesci - rilasciati nel fiume in questi anni. Inoltre sono stati avviati progetti per il ripristino e la creazione di zone umide destinate alla riproduzione, lo svernamento e la migrazione degli uccelli. In particolare a Bernate Ticino sono state ricreati quasi 7mila metri quadrati di zona umida e circa sedici ettari di bosco. Mentre nella vicina Motta Visconti si prevedono circa 8mila metri quadrati di aree umide e 14 ettari di bosco. Va ricordato, infine, l'impegno per sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della salvaguardia ambientale. I numeri parlano di 232 classi e circa 5400 studenti delle primarie che hanno potuto toccare con mano il lavoro degli esperti. Mentre progetti come Life continuano a registrare successi in campo ambientale, l'ente si appresta a una svolta non indifferente dal punto di vista gestionale. Nella giornata di venerdì, infatti, i 47 Comuni che formano la comunità del Parco (più le province) eleggeranno il nuovo presidente insieme a un rinnovato Consiglio di gestione, che avrà il compito di guidare il Parco nei prossimi anni. Sono tre i candidati alla poltrona più importante: l'attuale vicepresidente, nonché esponente leghista, Cristina Chiappa, che è data nettamente per favorita. Quindi l'ex parlamentare del Partito Democratico Francesco Prina e un altro leghista, candidato un po' a sorpresa dalla provincia di Varese, il consigliere comunale di Somma Lombardo Matteo Zantomio, che figura anche tra i candidati al Consiglio di gestione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte: QN - Il Giorno, Legnano
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