L'arte di mettere gli affari in cascina

Francesco Pellegatta CUGGIONO (Milano) IL BUSINESS del "km zero" e dell'accoglienza nella natura si conferma vincente. Anche a pochi passi da Milano. La Cascina Galizia di Cuggiono, nel pieno del ParcoTicino, ne è una prova tangibile. La realtà nasce nel 2008, quando la famiglia Tarantola ha deciso di acquistare un «bellissimo rudere» per trasformarlo in azienda agricola. Da allora lo sviluppo è stato esponenziale: dai 13 ettari iniziali si è passati in una decina di anni a circa cento ettari. Mentre la Galizia si è estesa inglobando altre due strutture vicine, la "Gallarata" e la "Croce". Nel mezzo, un'attività cresciuta mettendo mattone su mattone, a partire dalla coltivazione dei piccoli frutti, per poi passare all'allevamento dei bovini di razza "limousine" (nel 2010), alla coltivazione di riso, orzo, mais ed erba medica; fino all'agriturismo, aperto nel 2015. LA BELLEZZA della zona, unita allo spirito imprenditoriale della famiglia - e in particolare delle sorelle Valeria e Anna, che curano questo aspetto - ha permesso di trasformare l'accoglienza nel core business dell'azienda. Tra il 2015 e il 2018, il fatturato del comparto è cresciuto del 25%, e continua a viaggiare intorno al +5% annuo. Oggi la Galizia viene visitata da turisti che arrivano da tutto il mondo, soprattutto tedeschi, norvegesi, russi e olandesi, attirati dalla possibilità di fare trekking e visitare il "giardino" di Milano, scoprendo nel contempo le eccellenze gastronomiche a marchio Parco del Ticino. Il boom dell'agri-accoglienza, alla Galizia, ha trascinato anche il comparto puramente agricolo, che arriva comunque a sfiorare il 50% del fatturato totale. I dieci capi bovini del 2008 sono cresciuti fino ad arrivare ai circa duecento di oggi. Merito va dato all'impegno dei più giovani, come i nipoti Cristiano e Andrea (23 anni), subentrati nell'azienda dopo gli studi di agraria. Ma questa attività in continua crescita racconta qualcosa che va oltre i semplici numeri. Per Valeria e Anna Tarantola l'approdo alla Galizia è stata una scelta di vita: la prima faceva l'architetto, la seconda la restauratrice, entrambe hanno lasciato la vecchia professione per rimettersi in discussione, insieme ai famigliari. «CAMBIARE del tutto prospettive è stata una sfida - racconta Valeria -, ma quando abbiamo acquistato la Galizia abbiamo visto nella nostra mente le potenzialità di questo luogo. È stato stimolante usare il bagaglio di competenze che avevamo alle spalle per modificare un luogo, modellandolo sui nostri sogni». Una sorta di "ritorno alla natura" che però non tralascia di guardare alle più moderne tecnologie. La cascina Galizia, infatti, è in larga parte alimentata grazie ai pannelli fotovoltaici, mentre parte delle coltivazioni viene irrigata usando acqua di pozzo. Con il tempo la innumerevoli coltivazioni proprie hanno permesso di produrre in casa e vendere gelati, confetture e carne, solo per fare qualche esempio. «Tra qualche giorno una troupe canadese verrà a riprendere il territorio per raccontare la nostra realtà e il Parco del Ticino anche nel Nord America. Pensiamo anche di presentare una video-ricetta in inglese». © RIPRODUZIONE RISERVATA