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Il Parco diventa una barriera contro il caldo soffocante

( 11 Luglio 2019 )

il caso«Il freno al consumo di suolo attivato anni fa ora sta dando importanti risultati»Secondo uno studio curato da Città Metropolitana la popolazione residente nel Sudmilano respira meglio in questa torrida estate

La Città Metropolitana "soffoca", ma c'è una fetta di territorio che, forse per una lungimiranza casuale e una buona dose di testardaggine di chi ha giocato ogni carta nel nome della salvaguardia del verde, riesce a respirare anche quando si arrivano a toccare picchi di calura capaci di mettere a rischio la salute: è il Sudmilano, dove esiste quella che è un'oasi di benessere che da quasi trent'anni abbraccia la città e mostra «quella che oggi sappiamo essere la strada giusta da percorrere se vogliamo contrastare i cambiamenti climatici». Emerge infatti dai dati diffusi nei giorni scorsi da Città Metropolitana, che dal 2018 ha avviato un osservatorio sugli effetti del caldo e dei fenomeni collegati, quella che appare una sorta di "anomalia positiva" con le aree inserite nel Parco Sud Milano, 47 ettari che abbracciano 60 dei 134 comuni di area metropolitana, escluse dalle zone considerate a rischio per il fenomeno delle "isole di calore", aree dove il caldo si disperde con maggior difficoltà con conseguente aumento del disagio e dei rischi per la salute, soprattutto di anziani e bambini. Secondo i dati diffusi dalla ex provincia di Milano circa il 24 per cento della popolazione è esposto al fenomeno isole di calore, mentre a rischio dal punto di vista termico e sanitario è il 4 per cento della popolazione totale, ovvero i bambini e gli anziani che vivono in zone in cui il delta termico è più elevato, e che sono circa 125mila. Zone queste che sono soprattutto concentrare nel nord-est e nord-ovest del territorio, «a dimostrazione che quando diciamo che il Parco Sud non è solo un polmone per la città di Milano - dice Michela Palestra, presidente del Parco - ma anche un importante strumento naturale in grado di contribuire attivamente a calmierare le temperature, stiamo indicando una via corretta per contrastare gli effetti degli aumenti di temperatura». I picchi di calore vengono registrati «in aree fortemente urbanizzate - conferma a sua volta il consigliere delegato all'ambiente Pietro Mezzi - mentre proprio grazie alla lungimiranza di chi volle mettere un freno al consumo di suolo oggi abbiamo la conferma che le aree verdi offrono una valida risposta ai rischi climatici». Il Parco Sud voluto negli anni '90 tra polemiche e molte perplessità, «visto più come una fonte di divieti e vincoli - prosegue Michela Palestra - che non come opportunità», è invece oggi «probabilmente l'unica vera strada percorribile per contrastare i rischi legati ai cambiamenti climatici». E se si lavora per costruire il "grande parco" che dalle aree Sud possa arrivare ad abbracciare l'intera città, c'è chi come il sindaco di Vizzolo, Luisa Salvatori, tiene a rimarcare come «oggi si comincia davvero a capire l'importanza del benessere del verde».

Fonte: Il cittadino di Lodi
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