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Orti Borromaici, il parco in più in primavera riaperto ai pavesi

( 29 Giugno 2019 )

Budget di 240mila euro equamente divisi tra collegio e Fondazione Cariplo Verrà riattivato il punto ristoro, poi conferenze, mostre e lezioni didattiche riqualificazione al via

PAVIA. Gli Orti Borromaici riapriranno a maggio 2020. E a fine settembre verranno avviati i primi interventi di recupero. Poi questo gioiello verde, incastonato nel centro storico e affacciato sul fiume Ticino, dopo più di tre anni verrà restituito ai pavesi con un progetto ambizioso, voluto dallo storico collegio Borromeo che punta a realizzare, in questo spazio di 3ettari, un parco dedicato all'arte contemporanea, un percorso archeologico e un'area naturalistica in grado di accogliere l'avifauna del territorio, grazie alla collaborazione con l'Oasi di Sant'Alessio.I progetti dei giovaniIl collegio ha deciso di organizzare un concorso di idee e ieri si è tenuta la premiazione del miglior progetto di recupero dell'area:"Orti Switch on", realizzato da due italiani, Angelica Calbi, Cristian Caroli, e da una studentessa turca, Ezgi Sopaoglu. La Fondazione Cariplo ha già contribuito con 120mila euro, altrettanti ne verranno messi a disposizione dal collegio per un progetto che «si declinerà in più anni», precisa il rettore don Alberto Lolli, sottolineando il valore aggiunto di un piano di riqualificazione che vedrà il contributo di rifugiati e disabili e di collegiali volontari.«Sarà un laboratorio di inclusione sociale - spiega il rettore -. Coinvolgeremo le cooperative che operano nel mondo della disabilità e dell'emarginazione, augurandomi che attorno alla bellezza di questo luogo si riesca a superare le differenze». Luogo che aprirà le sue porte alla cultura e all'arte. Perché qui, in una delle zone più pregiate della città, verrà anche realizzato un percorso con installazioni di arte contemporanea. Sarà riqualificato l'ingresso che si affaccia su viale Lungoticino, restaurato il cascinale del Seicento che fino a qualche anno fa ospitava un ristorante, verrà realizzato un punto ristoro e sarà recuperata l'ex chiesa della sezione Laureati.Scavi archeologici«Horti tra natura e cultura» è un progetto complesso che prevede anche la realizzazione di scavi archeologici, già autorizzati dalla Soprintendenza, nella parte del parco che sta alle spalle del cascinale. Scavi che prenderanno il via a settembre e che si concentreranno nel punto in cui un tempo sorgeva la chiesa di San Marco in Monte Bertone, eretta nel 12° secolo.« I rilievi eseguiti nel 2017 con il georadar hanno evidenziato la presenza di ulteriori tracce dell'edificio sacro di cui sono visibili i resti del perimetro e i pilastri. I prossimi interventi consentiranno invece di verificare lo stato di sopravvivenza di altre porzioni, riportarle alla luce e valorizzarle». Al concorso di idee hanno partecipato studenti del corso di ingegneria e architettura dell'università di Pavia, seguiti dal professor Luca Beraghi e dall'assistente Elena Romano, con la supervisione di Valentina Giacometti.LuminescenzeQuattro i progetti finali selezionati ieri da una giuria internazionale che ha scelto "Orti Switch on" che prevede la realizzazione di un percorso, di colore azzurro, in materiale luminescente, frutto del riciclo di prodotti provenienti dalle industrie farmaceutiche. Si illuminerà nelle ore serali, si snoderà lungo il parco, collegherà il punto ristoro, una struttura leggera e temporanea, con il cascinale che accoglierà conferenze e lezioni didattiche. Poi raggiungerà l'area archeologica e la chiesa sconsacrata che diventerà sede di mostre ed eventi. Previste anche una piazza e una fontana. --Stefania Prato

Fonte: La Provincia Pavese, Nazionale
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