Tecniche di ultima generazione e un progetto sviluppato in cinque Paesi Così le sonde racconteranno come sta il nostro fiume, a partire dalle Valli
Boe con sonde multiparametriche nelle Valli per il monitoraggio della qualità delle acque. Si fanno sempre più avanzate, insomma, le tecniche con il quale si misura il polso al Mincio e al suo ecosistema. Obiettivo, naturalmente, conoscere meglio lo stato di salute.A distanza di poche settimane dall'incontro tecnico che si è svolto ad Atene, entra nel vivo il progetto transnazionale EcoSustain per la conservazione della biodiversità in cinque Paesi europei, attraverso l'impiego di tecniche molto avanzate per il monitoraggio delle qualità delle acque. A rappresentare l'Italia nella partnership internazionale è il Parco del Mincio, che ha scelto come campo di applicazione della ricerca le Valli del Mincio: «Una zona acquatica di straordinario valore - così la definisce l'ente di piazza Porta Giulia - in termini di biodiversità ma soggetta a criticità acute, individuate nel percorso del Contratto di fiume».Il progetto prevede il miglioramento dei monitoraggi della qualità delle acque grazie alla posa di speciali boe dotate di sonde multiparametriche (Tic) in quattro punti strategici all'interno della riserva naturale "Valli del Mincio". L'iter accede ora alla sua fase operativa, attraverso la pubblicazione dell'avviso da parte del Parco del Mincio della manifestazione di interesse per l'espletamento della procedura negoziata finalizzata all'affidamento della fornitura delle sonde. L'importo a base d'asta è pari a 75.400 euro per la fornitura e l'installazione di dispositivi tecnologici, da completare entro il 31 marz,o mentre la presentazione delle candidature alla partecipazione alla gara è possibile fino giovedì.«EcoSustain - spiega il Parco - concorre a implementare le indicazioni operative in cui si articola il Contratto di fiume, progettazione negoziata che si prefigge di disegnare un futuro migliore per il bacino fluviale del Mincio, con il coinvolgimento di oltre sessanta tra enti, istituzioni e soggetti pubblici e privati. Le sonde multiparametriche che il Parco posizionerà nella riserva naturale Valli del Mincio e sui laghi di Mantova saranno calibrate su parametri definiti in collaborazione con Arpa e con l'Università di Parma: dalla temperatura all'ossigeno disciolto alla clorofilla, che amplificano il rischio di anossia (cioè l'insufficienza di ossigeno, ndr) potenziale dei laghi cittadini». I primi esiti dei monitoraggi saranno presentati nel meeting tra partner europei che sarà ospitato dal Parco del Mincio a giugno, e che servirà a diffondere le tecniche del progetto e la sua replicabilità futura, e proseguire la discussione tra partner sulle tecniche di monitoraggio e sulla qualità dei risultati, il loro adattamento, l'applicabilità diretta e la redditività futura.