Mi-Tomorrow - pg. 2 - 25/01/2018 - ALBERTO PONTARA Domani è DarsenaVi propongo un gioco. Prendete una mappa di Milano e poi, come nelle riviste enigmistiche, unite i punti delle aree verdi che circondano la città: Parco Nord, Trenno, Bosco in città, Parco delle Cave, Parco agricolo Sud Milano, Forlanini Idroscalo, Lambro... Il risultato è un enorme cerchio di circa 72 chilometri di circonferenza, una cintura verde che circonda la città. Ora si tratta di unire questi puntini anche nella realtà. Tra i progetti per la Milano del futuro, quello del Parco Orbitale è tra i più interessanti: creare il più grande parco urbano al mondo, con le diverse zone collegate tra loro e pensate come un unico sistema, con percorsi ciclopedonali che garantiscano la continuità di questa immensa area verde (che al suo interno ha 7 colli artificiali) e con iniziative che lo identifichino come il polmone "rotondo" della città (collegato al centro da ben 12 fermate della metro). C'è, infine, un altro aspetto per cui questa idea - nata nel 2004 da Giacomo Biraghi e ora inserita nel Pgt, sviluppata da Boeri e Kipar - merita interesse e impegno. Essa, infatti, smentisce con i dati e con una fotografia visionaria della realtà un luogo comune che da sempre imperversa nel dibattito pubblico. Per anni ci siamo lamentati dell'assenza di spazi verdi a Milano. Nei fatti esistono, ci sono sempre stati: basta unire i puntini.